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Conferenza Stato Regioni e Unificata. Il fondo sulle politiche sociali rimane al palo


Mancata intesa nell’Unificata di ieri sul riparto del fondo che vale circa 44 milioni di euro e che destinava alle Regioni poco meno di 11 milioni di euro. Via libera invece a tutti gli altri provvedimenti ad eccezione di quello sulle tariffe di rimborso non esaminato a seguito di modifiche legislative

26 LUG - Hanno tagliato il traguardo, ieri in Conferenza Stato Regioni e in Unificata i provvedimenti di interesse sanitario rimasti in stand by nelle ultime sedute a causa della protesta delle Regioni contro la mancata discussione sul riparto del Fsn 2012.
Uniche eccezioni, l’Intesa sullo schema di decreto della Salute e dell’Economia sull’aggiornamento delle tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni sanitarie, che non è stata esaminata a seguito di modifiche legislative, e quella sul  riparto del Fondo nazionale per le politiche sociali per l'anno 2012 che non ha incassato il placet delle Regioni.

Sul piatto delle politiche sociali circa 44 milioni di euro, di cui poco meno di 11 milioni destinati alle Regioni e alle Province autonome, mentre la fetta più grossa, circa 33 milioni di euro, era attribuita al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali. Una divisione che ha incassato la "mancata intesa" delle Regioni che già da tempo avevano demandato alla sede politica ulteriori valutazioni sul provvedimento, lanciando l’allarme sulle "rilevanti riduzioni dei finanziamenti per le politiche sociali".

 
“Il fondo per le politiche sociali risulta di fatto prosciugato in quanto sono rimasti soltanto 10 milioni” ha denunciato la presidente del Lazio, Renata Polverini, sottolineando che invece i fondi di competenza del ministero, pari circa 33 milioni, “sono rimasti nella disponibilità del ministero stesso”.
“Ancora una volta, si interviene sugli enti locali e non sulla spesa dello Stato” ha aggiunto il Governatore, annunciando che le Regioni hanno chiesto un incontro con il Governo, perché “Rischiamo di non essere più in grado di garantire i servizi alle persone. Non soltanto sono in difficoltà il servizio sanitario e i trasporti pubblici locali, ma anche le politiche sociali del Paese sono assolutamente a rischio; 10 milioni, sono una cifra ridicola. Solo nel Lazio vengono impegnati ogni anno 200 milioni per i servizi sociali''.

26 luglio 2012
© Riproduzione riservata

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