Sanitari ucraini in corsia. I medici Anaao dicono sì: “Nessuna preclusione ma non ci aspettiamo numeri elevati”
Il segretario Palermo: "Credo che con questa scelta si possa contribuire a migliorare la prospettiva di vita di questi professionisti e, nello stesso tempo, intervenire, in piccola parte, contro la carenza degli operatori sanitari di cui soffre l'Italia”.
23 MAR - "Nessuna preclusione alla possibilità che medici e operatori sanitari ucraini lavorino in Italia. Credo che con questa scelta si possa contribuire a migliorare la prospettiva di vita di questi professionisti e, nello stesso tempo, intervenire, in piccola parte, contro la carenza degli operatori sanitari di cui soffre l'Italia". Lo spiega all'Adnkronos Salute
Carlo Palermo, segretario generale del sindacato dei medici ospedalieri Anaao Assomed, in merito al decreto che permette agli operatori sanitari ucraini di esercitare temporaneamente in Italia in deroga alla disciplina del riconoscimento delle qualifiche.
L'ingresso di medici da Paesi extraeuropei è vista positivamente dal sindacato che, ricorda Palermo, ha già "in passato, prospettato soluzioni del genere in merito alla questione della carenza del personale".
Ovviamente "vi sono problematiche di cui bisogna tener conto come la lingua e la verifica, per quanto possibile, dei titolo di studio con procedure più rapide possibili", conclude Palermo sottolineando che però i numeri prevedibili di medici ucraini che decideranno di usufruire della possibilità "non credo saranno molto alti".
23 marzo 2022
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