Decreto Balduzzi. Milillo (Fimmg): “Studi medici non tenuti ad apertura la notte e i festivi"
Lo chiarisce in una lettera agli iscritti il segretario nazionale Fimmg: "C’è ancora molta confusione nell’opinione pubblica sulle modifiche che riguardano l’assistenza primaria". Il decreto "dà il via necessario alla sua riorganizzazione senza nuovi carichi di lavoro ai singoli medici".
31 AGO - “La medicina generale è pronta ad affrontare la sfida della riorganizzazione dell’area delle cure primarie se il decreto Balduzzi, nella parte che la prevede, non sarà stravolto. È un’opportunità che non va sprecata e senza la quale tutta la categoria rischia di essere relegata a un ruolo sempre più marginale nel Ssn. I cittadini rischierebbero di perdere il loro medico di famiglia”. È quando scrive oggi il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo, in una lettera inviata ai medici di medicina generale del sindacato.
“Riscontriamo che c’è ancora molta confusione nell’opinione pubblica sulle modifiche che riguardano l’assistenza primaria – sottolinea Milillo -. Il decreto Balduzzi, affrontando la possibilità di una continuità assistenziale 24 ore su 24, non prevede l’apertura degli studi medici di notte e nei giorni festivi, ma dà il via necessario alla sua riorganizzazione che, lungi dall’aggiungere nuovi carichi di lavoro ai singoli medici, può addirittura decongestionare la forte pressione che oggi devono subire e che domani potrà aumentare sulla base del progressivo ridimensionamento della rete ospedaliera”.
“Ci troviamo – continua ancora il segretario nazionale della Fimmg - in un momento importante per il futuro della medicina generale, un momento che aspettavamo da molto tempo e che dobbiamo saper cogliere. Rimarremo vigili sulle criticità che ci sono e che potrebbero presentarsi, ma sosterremo i punti del decreto che aprono prospettive di progresso e rinnoviamo la nostra disponibilità a contribuire fattivamente al cambiamento della medicina generale”.
31 agosto 2012
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