“Quella di oggi è una giornata che segna una svolta: il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, e il presidente dell’Inail, Franco Bettoni, nel corso dell’evento promosso da Cnop e Anmil oggi al Senato, hanno annunciato di voler lavorare al superamento della vecchia normativa per le vittime di infortuni sul lavoro, malattie professionali e ai loro familiari nonché alle famiglie dei caduti, per assicurare a tutte le persone coinvolte da queste drammatiche vicende la necessaria assistenza psicologica”.
Lo ha detto David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, a margine della presentazione al Senato del protocollo d'intesa per l'accesso agevolato al sostegno psicologico per chi abbia subito tragici eventi sul lavoro e per sensibilizzare le istituzioni sul tema siglato dall'Anmil (Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), con la Fondazione Sosteniamoli subito e il Cnop (Consiglio nazionale ordine psicologi).
Delle conseguenze psicologiche il Testo unico infortuni del 1965, che definisce tutte le prestazioni riconosciute alle vittime del lavoro, non tiene alcun conto, sottolineano i promotori che ritengono come a distanza di oltre 55 anni, sia ormai obsoleto e faccia emergere gravi iniquità, lasciando fuori dalla tutela numerose vittime del lavoro.
Un servizio che, secondo gli ultimi dati Inail disponibili, al 1° gennaio 2021, si rivolge ai circa 570.000 disabili con inabilità permanente da lavoro, di cui 490.000 uomini e 80.000 donne, circa 300.000 con disabilità motoria, circa 120.000 disabili psico-sensoriali, circa 30.000 con disabilità cardiocircolatoria e i restanti 120.000 con altre disabilità.
“Parliamo di centinaia di migliaia di persone più i loro familiari - ha aggiunto Lazzari - che possono beneficiare finalmente di un aiuto fondamentale. Il supporto psicologico è necessario per affrontare le conseguenze degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali che generano invalidità o lasciano familiari superstiti. Si tratta infatti di un fenomeno di grande rilevanza sociale, ma soprattutto di un dramma profondo per le vittime e per le loro famiglie che vengono travolte da eventi che troppo spesso devono fronteggiare in solitudine”. “La risposta che arriva oggi dalle istituzioni è un grande segno di speranza per il futuro”, ha concluso.
“Voglio considerare il protocollo d'intesa per l'accesso agevolato al sostegno psicologico per chi ha subìto tragici eventi sul lavoro, un buon punto di partenza ma credo che si debba accompagnarlo con delle altre azioni”, ha detto la ministra Calderone.
“Dobbiamo intervenire sulla normativa in materia di salute e sicurezza, quindi il decreto 81 del 2008, - ha aggiunto - per intensificare la nostra attenzione sul tema e poi il testo unico Inail che, in alcune parti, è del 1965 e necessita ovviamente di tenere conto anche dei nuovi rischi. Il testo necessita anche di poter essere applicato alla gestione di quelle che sono le situazioni che vivono gli infortunati o e le loro famiglie dando loro strumenti come il supporto psicologico e altri necessari per poter essere riaccompagnati in un contesto lavorativo, là dove è possibile, ma certamente a vivere un'esistenza libera, dignitosa e soddisfacente”.
Nel corso del suo intervento la ministra ha poi ricordato come quello degli infortuni sul lavoro sia un tema per lei prioritario e su cui si stanno portando avanti varie azioni. “Si è aperto un tavolo per la revisione della normativa sulla sicurezza sul lavoro ma soprattutto per investire in termini di cultura del lavoro e cultura della sicurezza - ha detto - Credo che sia importante sottolineare questo aspetto perché a margine di un evento che vede la sottoscrizione di un importante protocollo d'intesa, non si può non ribadire quello che deve essere l'approccio al tema della sicurezza che non può essere solo di natura documentale ma deve andare in profondità, un approccio che non può che essere generalista e inclusivo”.
“Con il `Regolamento per l'erogazione degli interventi per il recupero funzionale della persona, per l'autonomia e per il reinserimento nella vita di relazione´, l'Istituto ha ampliato e diversificato la tipologia di azioni in favore delle lavoratrici e dei lavoratori infortunati e tecnopatici: oltre alla previsione di interventi di carattere economico e sanitario, ha voluto considerare anche le conseguenze psicologiche, emotive, relazionali e sociali legate all'esperienza dell'infortunio, in quanto parte integrante del processo di recupero dell'integrità psico-fisica della persona”, ha detto il presidente dell’Inail Bettoni.
“Sono stati previsti, pertanto, - ha aggiunto - interventi diretti e forme di cooperazione con le strutture sanitarie presenti sul territorio - spiega - intessendo rapporti con gli altri enti e, riguardo al sostegno psicologico, anche la possibilità di erogazione in forma indiretta, al fine di garantire al beneficiario l'esercizio della libertà di scelta terapeutica”.