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Anteprima. Balduzzi riscrive l'art. 1 del decreto (riordino cure primarie). Ecco il nuovo testo


Consegnata ieri alle Regioni la nuova formulazione del contestatissimo articolo sull'assistenza territoriale. Il testo è ora all'esame della Camera. La novità principale  è che entro 180 giorni dall’entrata in vigore si dovrà procedere all’adeguamento delle convenzioni nazionali, ma solo per gli aspetti organizzativi.

09 OTT - Ieri sera l'incontro inatteso tra alcuni esponenti delle Regioni e il ministro della Salute Balduzzi. Al centro del colloquio i possibili tagli alla sanità nella legge di stabilità di cui si occupa oggi il Consiglio dei Ministri e il contestatissimo articolo 1 del decreto legge sanità, quello che si occupa del riordino delle cure primarie.
 
Dopo la richiesta al Governo di rimettere mano al testo avanzata nei gioorni scorsi sia dalle Regioni che dai due relatori del provvedimento alla Commissione Affari Sociali, il ministro ha deciso di proporre una nuova formulazione di quell'articolo che è appunto quella consegnata alle Regioni ieri sera e che siamo in grado di anticiparvi.
 
Ma veniamo alle novità. La più importante è quella che fissa un timing per l’adeguamento delle convenzioni nazionali dei medici di famiglia, dei pediatri e degli specialisti ambulatoriali, viste le modifiche introdotte dal Dl all’art. 8 del Dlgs 502/92. Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge si dovrà procedere all’adeguamento delle convenzioni, ma limitatamente agli aspetti organizzativi. Dopo la stipula delle nuove convenzioni, entro i successivi 90 giorni dovranno poi essere emanati i decreti attuativi regionali. Decorsi questi termini servirà poi un decreto attuativo del Ministro della Salute, di concerto con quello dell’Economia, sentita la conferenza delle Regioni e i sindacati maggiormente rappresentativi per adeguare le convenzioni alle nuove misure in termini di ruolo unico del medico di medicina generale.

Altra modifica attiene alla possibilità per le Regioni di impiegare anche personale dipendente presso le nuove strutture multi professionali. E poi ci sarà la possibilità per le aziende sanitarie di stipulare accordi per l’erogazione di specifiche attività assistenziali per i pazienti cronici.
In ogni caso, è specificato nel testo a più riprese come l’attuazione delle modifiche dell’articolo 8 del Dlgs 502/92 sia subordinata rispetto ai limiti delle risorse disponibili per il Ssn.
Rimangono le misure sulla mobilità e come detto quelle sul ruolo unico del medico di medicina generale.
Ultima novità da segnalare la comparsa esplicita degli infermieri tra le professioni coinvolte nel riordino dell'assistenza primaria, come promesso da Balduzzi nell'incontro avuto con la presidente dell'Ipasvi nei giorni scorsi.

09 ottobre 2012
© Riproduzione riservata

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