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Decreto PA. Via libera da Cdm. Potenziamento Lega italiana lotta ai tumori e mantenimento numero 1500 di pubblica utilità


Nelle more dell’affidamento ad un nuovo operatore economico, e comunque non oltre il 31 dicembre 2023, il servizio di pubblica utilità 1500, affidato in outsourcing, sarà garantito dal Ministero della salute. Per quanto riguarda la Lilt si sta valutando la possibilità di destinare una quota pari a euro 276.242 per l’anno 2023 ed euro 552.483 a decorrere dal 2024, del contributo di 2 milioni di euro annui riconosciuti dalla legge di Bilancio a decorrere dal 2022, per potenziare la sua struttura organizzativa. Previste anche 72 nuove assunzioni per l’Agenzia nazionale per i servizi regionali (Agenas). LA BOZZA

06 APR -

Il servizio di pubblica utilità 1500 verrà garantito dal Ministero della salute in regime di contabilità ordinaria, nelle more dell'affidamento ad un nuovo operatore economico e non oltre il 31 dicembre 2023. Inoltre, dei 2 milioni di euro annui di finanziamento riconosciuti in legge di Bilancio a favore della Lega italiana per la lotta contro i tumori, una quota pari a 276.242 euro per l’anno 2023 e 552.483 euro a decorrere dal 2024, dovrà essere destinata al potenziamento della struttura organizzativa della Lilt.

Queste le principali misure in tema di sanità previste dal decreto Pubblica Amministrazione approvato oggi dal Consiglio dei Ministri di cui pubblichiamo la bozza in entrata.

Più nel dettaglio, nelle more dell’affidamento ad un nuovo operatore economico, e comunque non oltre il 31 dicembre 2023, il servizio di pubblica utilità 1500, affidato in outsourcing, sarà garantito dal Ministero della salute secondo le medesime modalità, ove compatibili, in regime di contabilità ordinaria. Gli oneri previsti sono di 4,9 milioni.

Inoltre, per quanto riguarda la Lega italiana per la lotta contro i tumori, si sta valutando la possibilità di destinare una quota pari a euro 276.242 per l’anno 2023 ed euro 552.483 a decorrere dal 2024, del contributo di 2 milioni di euro annui riconosciuti dalla legge di Bilancio a decorrere dal 2022, per potenziare la struttura organizzativa della Lilt. A tal fine, l’ente verrebbe autorizzato, per il biennio 2023-2024, a bandire procedure concorsuali pubbliche e ad assumere, con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, un contingente complessivo di nove unità di personale, di cui un medico di I livello, due professionisti di I livello, tre funzionari e tre assistenti, in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente. La dotazione organica verrebbe rideterminata in ventuno posizioni complessive, di cui un medico di I livello, due professionisti di I livello, sette funzionari, dieci assistenti e un operatore.


Infine, fino al 31 dicembre 2026 viene istituita presso il Ministero della salute, Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, una struttura di missione denominata Unità per la cooperazione internazionale a tutela del diritto alla salute a livello globale, di livello dirigenziale non generale. All’Unità sono assegnati un dirigente sanitario, un dirigente amministrativo e due unità di personale non dirigenziale inquadrate nella terza area funzionale appartenenti ai ruoli del Ministero della salute che costituisce parte integrante del presente decreto. L’unità fornisce supporto tecnico in ambito sanitario ai progetti dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS) e coordina le attività di programmazione e di indirizzo ai fini della elaborazione di linee strategiche sulla salute globale a sostegno della politica di cooperazione, incluse le iniziative della cooperazione italiana in ambito sanitario e le linee strategiche della politica sanitaria internazionale dell’Italia. Previste anche 72 nuove assunzioni per l’Agenzia nazionale per i servizi regionali (Agenas).
“Avevamo preso l’impegno di trovare una soluzione per il mantenimento del 1500 e la salvaguardia dei livelli occupazionali – afferma il ministro della Salute, Orazio Schillaci - con questa norma il Ministero della Salute assicura il servizio fino a dicembre, in attesa dell’affidamento a un nuovo operatore economico. Sono state oltre 8 milioni le chiamate al 1500 tra il 2020 e il 2022. Terminata l’emergenza Covid, il numero di pubblica utilità può continuare a essere un utile strumento di supporto ai cittadini per una corretta informazione e per mantenere il rapporto di fiducia con il Ministero della Salute”.



06 aprile 2023
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