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Verso allentamento obbligo mascherine in ospedale. Schillaci: “Ma non in tutti i reparti”. E su Def replica alle critiche: “Qualcuno ha finto di non vedere che non ci sono variazioni da aprile 2022”

di B.D.C.

Il ministro della Salute in vista della scadenza dell’obbligo del 30 aprile: “Direzione è allentamento della morsa”. E poi replica alle critiche sulle poche risorse per il settore e rilancia sulle nuove riforme in ballo a partire da Aifa: “Stiamo lavorando per modernizzarla, per renderla più al passo con i tempi". Il ministero è "al lavoro" anche su nuovi provvedimenti in merito alla medicina di famiglia e alla farmacia dei servizi”.

19 APR -

Scadrà il prossimo 30 aprile l'obbligo di indossare le mascherine all'interno di ospedali e altre strutture sanitarie. La direzione del ministero della Salute "sarà sicuramente quella di un allentamento della morsa, ma non per tutti i reparti: penso a quelli dove ci sono pazienti fragili. Domani abbiamo una riunione su questo tema, di cui comunicheremo i risultati". E' uno dei temi su cui il ministro Orazio Schillaci ha risposto a margine della conferenza stampa in cui ha annunciato l'approvazione del Dpcm con le tariffe dei nuovi Lea, oggi nella sede del dicastero a Lungotevere Ripa.

Su questo tema, sempre a margine, il ministro ha aggiunto: "Sono venuto tante volte qui a parlare dei Lea come rettore, da preside e da presidente di un'associazione scientifica negli anni precedenti, ero sicuro che il giorno dopo si sarebbero sbloccati. Invece sono dovuto diventare ministro per vederli realizzati". Interrogato sulla riforma dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Schillaci ha confermato di stare "lavorando per modernizzarla, per renderla più al passo con i tempi". Il ministero è "al lavoro" anche su nuovi provvedimenti in merito alla medicina di famiglia e alla farmacia dei servizi. E alla domanda se ci sarà anche un nuovo Patto per salute, il ministro commenta: "Vediamo, ci ragioniamo".


Durante la conferenza stampa, Schillaci ha poi polemizzato sulla situazione dei medici gettonisti "dovevo arrivare io, come ministro - ha domandato - per arrivare a capire che erano pagati 3-4 volte di più?", così come ha criticato il fatto che "con qualche esagerazione sulla stampa si è parlato di" depotenziamento del Ssn, "ma si tratta del risultato del definanziamento di tanti anni. Andando a usare il parametro della spesa pubblica sul Pil, siamo oggi al 6,8%, il valore più alto dal 2011, tolto l'anno del Covid. Abbiamo distribuito 128 miliardi di euro, certo anche io vorrei avere 50 in più subito per la sanità, ma questo è impensabile. La sfida è quella di fare una sanità migliore risolvendo le criticità esistenti e migliorando i percorsi. Il nostro impegno c’è tutto". Infine, una stoccata a chi ha giudicato negativamente quanto previsto per la sanità nel Def: "Hanno detto che abbiamo tagliato per gli anni 2024-5-6. Ma il Def pubblicato, che si riferisce alla spesa e non al Fondo sanitario nazionale, è uguale a quello di aprile 2022, forse alcuni stakeholder che ora si meravigliano o ignoravano o hanno fatto finta di non vedere questa cosa".

B.D.C.



19 aprile 2023
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