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Fine pandemia. Schillaci: “Speriamo Oms la dichiari presto. Su mascherine in ospedale decidono direttori sanitari, che conoscono le singole situazioni"


Il ministro intervenuto a un incontro dell’Intergruppo parlamentare sulla sanità digitale. "Noi siamo molto tranquilli e sereni”. E su digitalizzazione della sanità: "è il futuro della medicina. Credo che sia uno dei tanti strumenti, forse il più importante, per superare le discriminazioni che ancora ci sono in Italia".

03 MAG -

“Speriamo che ci sia, come tutti ci aspettiamo, la dichiarazione della fine della pandemia”, che si attende a seguito della riunione del Comitato di emergenza Covid dell’organizzazione mondiale della Sanità, il 4 maggio. Ad affermarlo il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a margine di un incontro dell’Intergruppo parlamentare sulla sanità digitale al ministero della Salute. "Noi siamo molto tranquilli e sereni”.

Con l'ordinanza mascherine “le abbiamo di fatto limitate ai reparti più critici. Ma questo è un provvedimento non solo per il Covid ma per i pazienti fragili, e per tutte le malattie respiratorie. Il Covid è una cosa che speriamo ormai esserci lasciati alle spalle”. Proseguendo sul tema delle mascherine, il ministro ha ricordato: “Abbiamo dato dei principi generali. Poi, all'interno dei singoli ospedali e dei reparti, abbiamo lasciato facoltà al direttore sanitario, che conosce molto meglio di noi le singole realtà, di decidere anche in base alla tipologia dei pazienti che sono ricoverati, quale è il modo migliore per tutelare fragili e anziani”.


Schillaci è poi entrato nel merito del tema del convegno, evidenziando che “la digitalizzazione è il futuro della medicina. Credo che sia uno dei tanti strumenti, forse il più importante, per superare le discriminazioni che ancora ci sono in Italia, tra Regioni e tra città e centri meno popolosi, per offrire a tutti la stessa assistenza sanitaria. La pandemia e il Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno impresso una grande accelerazione al processo di digitalizzazione della sanità italiana che almeno fino al periodo pre-pandemico stentava a decollare”. Infatti "la recente mappatura del ministero della Salute per rilevare tutte le esperienze di telemedicina attive sul territorio nazionale nel 2021 ha fotografato l’attivazione di 369 esperienze contro i 282 progetti prima della pandemia risalenti al 2018. Rispetto a quell’anno, in particolare - ha spiegato Schillaci - si registra il raddoppio delle esperienze di telemonitoraggio e l’incremento esponenziale delle esperienze di televisita, sebbene restino differenze anche significative tra le Regioni. Grandi passi sono stati compiuti, ma occorre premere l’acceleratore nella consapevolezza della necessità di essere al passo con le tecnologie per poter disegnare una sanità più moderna, più inclusiva e più vicina ai cittadini e per garantire elevati standard assistenziali a tutti”. La digitalizzazione delle cure, ha aggiunto il ministro, "è sinonimo di una sanità che sa offrire un’assistenza di prossimità soprattutto agli over 65, che nel 2050 rappresenteranno il 35% della popolazione, ed è una misura efficace per ridurre i tempi di attesa e i ricorsi spesso impropri ai pronto soccorso".

Ancora, Schillaci ha assicurato che il ministero sta “lavorando alla realizzazione della piattaforma nazionale di telemedicina, un progetto che, grazie alla collaborazione di Agenas, pone l’Italia all’avanguardia rispetto alle altre nazioni europee nell’utilizzo dei fondi del Pnrr e che consentirà concretamente la gestione dell’erogazione dei servizi di telemedicina. Il Pnrr ci consentirà anche di ammodernare il parco tecnologico e digitale ospedaliero per rendere i nostri nosocomi più sicuri e sostenibili, nonché di rafforzare il sistema di raccolta e analisi dei dati, sempre più strategici per una efficace programmazione sanitaria, la promozione della ricerca e la prevenzione delle malattie”, ha detto il ministro ricordando che “è stato pubblicato il decreto di ripartizione delle risorse fra le Regioni per potenziare l’assistenza domiciliare, che nel 2026 dovrà coprire almeno il 10% della popolazione degli over 65”.



03 maggio 2023
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