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Ssn. Mai più  Pil sotto il 7%, revisione Titolo V, assunzioni e Bond salute. Castellone (M5S): “Le nostre proposte per il rilancio”


Il finanziamento della Sanità pubblica non dovrebbe mai scendere al di sotto del 7% del Pil. Revisione del Titolo V della Costituzione per contrastare l'iniqua e inefficiente polverizzazione che ha rischiato di scardinare le fondamenta della sanità pubblica. Superamento del tetto di spesa per il personale. Emissione da parte dello Stato di 'Bond Salute' per recuperare risorse. Queste le proposte rilanciate dalla vicepresidente del Senato.

21 SET -

Non possiamo arrenderci alla complice inerzia del Governo Meloni. E non possiamo permettere lo sperpero di quel patrimonio, di quel cambio di paradigma che, a partire dal dramma della pandemia, puntava a ridisegnare presente e futuro della Sanità italiana. In Parlamento abbiamo presentato numerose proposte di legge per proteggere e rilanciare la Sanità pubblica italiana, tutte basate su 3 pilastri fondamentali: la valorizzazione del personale sanitario, una nuova governance della sanità e il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche e digitali in tutto il Paese, da Nord a Sud".

Così la vicepresidente del Senato, Mariolina Castellone (M5S), sulla sua pagina Facebook.

"Nel momento in cui il governo è tornato a definanziare il nostro Servizio sanitario nazionale, intendiamo contrastare questa scelta profondamente sbagliata con proposte molto chiare.

1 – Sanità 7%. Il finanziamento della Sanità pubblica non dovrebbe mai scendere al di sotto del 7% del Pil, per far ritornare l'Italia vicina alla media Ocse e alla media europea. Durante il Governo Conte II il M5S era riuscito a riportare gli investimenti nella Sanità pubblica al 7,4% del Pil nel 2020 e al 7,1% nel 2021, mentre nei prossimi anni l'Esecutivo Meloni ha programmato un obiettivo del 6,2%, addirittura inferiore al 2019, anno pre-pandemico. Interpretiamo il '7%' come una sorta di 'investimento sanitario minimo' al di sotto del quale non si potrà più andare. Anzi, dovrà essere una base dalla quale ambire nel corso del tempo anche a cifre più alte.

2 – Revisione del Titolo V della Costituzione. Riteniamo necessaria una correzione del Titolo V della Costituzione, proprio a partire dalla necessità di contrastare l'iniqua e inefficiente polverizzazione che nel corso degli anni ha rischiato di scardinare le fondamenta della nostra Sanità pubblica. Parliamo naturalmente di un obiettivo intimamente collegato alla dura opposizione che il M5S continuerà a fare all'ipocrita riforma dell'autonomia differenziata, che finge di volersi basare su una preliminare scrittura dei Lep ('Livelli essenziali delle prestazioni'), ma non mette in campo nemmeno un euro per garantire davvero il loro finanziamento.

3 – Assunzioni. Vogliamo il superamento definitivo del vincolo che inchioda la spesa per il personale del Servizio sanitario nazionale ai livelli del 2004, meno l'ormai famigerato '1,4%'. Non possiamo più andare avanti con una carenza di 30mila medici e 70mila infermieri e non possiamo più permetterci di guardare in faccia tutti quegli 'eroi', come giustamente li abbiamo chiamati durante la pandemia, e continuare a non valorizzarne il profilo economico. E' un corso che va fermato e invertito.

4- Bond Salute. Per recuperare risorse utili al nostro Servizio sanitario nazionale, coinvolgendo più da vicino famiglie e lavoratrori che lo vogliono, proponiamo l'emissione da parte dello Stato di una particolare categoria di titoli che possiamo chiamare 'Bond Salute'. Si tratta di titoli adeguatamente remunerati, anche per proteggere dagli effetti dell'inflazione, i cui proventi sarebbero utilizzati esclusivamente per obiettivi di potenziamento e sviluppo della nostra Sanità.

Il M5S si batterà con tutti i mezzi istituzionali per sottrarre la Sanità italiana a quel 'viale del tramonto' su cui è stata avviata dal Governo Meloni", conclude Castellone.



21 settembre 2023
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