Farmaci. Antitrust: “Gare Asl per acquisto non stimolano sempre concorrenza”
La segnalazione è stata inviata al Ministro della Salute, Aifa e Regioni. Per l’Agcm le gare “non sempre sono configurate in modo utile a stimolare la concorrenza” e possono produrre “effetti negativi sui possibili risparmi di spesa”. LA SEGNALAZIONE
03 GIU - Il presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella ha inviato una segnalazione, tra gli altri al ministro della Salute, all'Agenzia Italiana per il Farmaco e alla Conferenza delle Regioni, sulle gare per l'acquisto di farmaci da parte delle aziende sanitarie, non sempre configurate in modo utile a stimolare la concorrenza, con effetti negativi sui possibili risparmi di spesa.
La segnalazione prende spunto dalle gare bandite dall'Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano e dall'Azienda Sanitaria Locale di Taranto (ASLT): secondo l'Autorità tali gare, per la loro importanza e per le clausole previste nella disciplina speciale, si presentano sintomatiche di una situazione che, laddove riscontrata sull'intero territorio nazionale, può determinare rilevanti ostacoli al regolare svolgimento della concorrenza.
I bandi oggetto di segnalazione prevedono infatti che in caso di sopravvenuta scadenza della copertura brevettuale di cui è titolare l'azienda che si e' aggiudicata la fornitura, sono previste rinegoziazioni del prezzo di fornitura nei soli confronti di quest'ultima.
Per l'Antitrust occorre invece che alla scadenza del brevetto il confronto concorrenziale avvenga tra il produttore sino a quel momento esclusivista e i nuovi produttori del farmaco equivalente, il cui prezzo d'immissione sul mercato e' inferiore di almeno il 20% rispetto a quello dell'originatore (farmaco coperto dal brevetto poi scaduto).
03 giugno 2013
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