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Minori. Dirindin (PD): “Un Paese civile garantisce vittime di abusi”


Con un’interrogazione urgente la capogruppo democratica in Commissione Igiene e Sanità del Senato chiede chiarimenti al Governo sulla decisione della Corte d’Appello di Roma di revocare le misure cautelari imposte a un uomo colpevole di abusi sessuali su una minorenne.

05 SET - "Un Paese civile deve garantire ad una vittima di abusi, soprattutto quando minorenne, il diritto di svegliarsi alla mattina senza avere il terrore di incontrare sulle scale di casa il proprio violentatore, incontro potenzialmente devastante per l'equilibrio psicologico e la serenità del minore".
 
Così la senatrice Nerina Dirindin, capogruppo Pd in commissione Sanità, in un'interrogazione urgente rivolta al Governo e sottoscritta tra gli altri dalle senatrici Emilia De Biasi, Donella Mattesini e Annalisa Silvestro, ritorna, alla riapertura dell'attività parlamentare, "sulla grave decisione" della Corte d'Appello di Roma che il 4 luglio ha revocato, nonostante il parere contrario del Procuratore Generale, la misura cautelare di divieto di dimora nell'abitazione abituale disposta il 3.6.2011 nei confronti di un uomo colpevole di abusi sessuali su una minorenne, condannato dal Tribunale di Roma alla pena di anni 3 di reclusione e "all'interdizione in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente la curatela".
 
La senatrice Dirindin chiede al Governo: "Se non ritiene che la revoca della misura coercitiva di divieto di dimora sia in evidente contrasto con l'esigenza di tutela della vittima minorenne e con le norme che espressamente la disciplinano" e quindi "come intende intervenire affinché sia tutelato l'interesse superiore del minore e sia garantito uno dei più elementari diritti umani e soprattutto quali interventi intende predisporre  affinché possa essere ristabilita la fiducia nella Giustizia in un minore che ha saputo, non senza fatica e sofferenza, trasformare la sopraffazione e l'abuso in riscatto e liberazione".
 
"Sarà inoltre necessario - conclude la senatrice Dirindin - valutare le modalità opportune  perché sia tassativamente vietato all'imputato di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa o sia riconsiderato il divieto di dimora presso la stessa abitazione della minorenne. Sono garanzie previste dalla legge alle quali ci appelliamo perché siano difese la libertà e la sicurezza diritti insopprimibili di ogni cittadino".

05 settembre 2013
© Riproduzione riservata

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