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Titolo V. Cassi (Cimo): “Con  proposta Renzi finalmente un primo stop ai 21 sistemi sanitari”


Il presidente del sindacato si dice  “soddisfatto che la tutela della salute sia stata riportata sotto la legislazione esclusiva dello Stato, al pari della definizione dei Lea”. Ma in ogni caso auspica che venga rafforzata la “clausola di supremazia” consentendo al Governo la possibilità di un efficace intervento sostitutivo, laddove la politica locale non sia in grado di intervenire.

03 APR - “Sono soddisfatto che la tutela della salute sia stata riportata sotto la legislazione esclusiva dello Stato, al pari della definizione dei LEA. Il Governo ha recepito le istanze che da più parti chiedevano uno stop alla balcanizzazione della Sanità che la riforma del 2001, ed alcune sentenze conseguenti anche se un po’ forzate della Corte Costituzionale, avevano provocato”. Questo il commento del presidente della Cimo-Asmd, Riccardo Cassi al ddl di riforma costituzionale.  
 
 
“Così -  continua Cassi - infatti si potrà garantire il diritto alla salute in tutto il territorio nazionale e si toglierà alle Regioni il diritto di veto su ogni tentativo di modifica degli errori della 229, come hanno fatto sia con il Ddl sul Governo Clinico, che hanno affossato, e su quello di Balduzzi, che sono riuscite a far modificare in punti che erano invece qualificanti”.
 
Ma non sono tutte rose e fiori il presidente Cimo evidenzia come “esistono nella proposta di riforma aspetti non chiari, che ci auguriamo vengano superati nel testo definitivo, ma comunque si tratta di un segnale concreto e positivo di una volontà a voler rimediare agli errori del passato. In particolare ci auguriamo che venga rafforzata la “clausola di supremazia” consentendo al Governo la possibilità di un efficace intervento sostitutivo, laddove la politica locale non sia in grado di intervenire. La logica dei piani di rientro solo economici che hanno ridotto le prestazioni ed aumentato le tasse ai cittadini, e nello stesso tempo  peggiorato le condizioni di lavoro dei Medici e la sicurezza delle cure, potrà così essere abbandonata”.

03 aprile 2014
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