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Riforma PA. Cisl Medici: "Parere perplesso e contraddittorio. Speriamo di essere coinvolti per correzioni"


Così il segretario generale Biagio Papotto ha commentato la riforma approvata dal CdM. Pur giudicando positiva l'eliminazione dell'obbligo di assicurazione, la Cisl critica un mancato intervento sull'intera partita delle responsabilità professionali. Negativo anche il giudizio sull'allontanamento dei medici per anzianità senza contestuale immissione in servizio di giovani medici.

19 GIU - “Da un primo rapido esame dei testi conosciuti possiamo esprimere soltanto un parere perplesso e contraddittorio, così come contraddittorio appare il quadro di innovazione per quanto riguarda la categoria dei medici". Lo ha affermato Biagio Papotto, Segretario Generale Cisl Medici. “Innovazione più promessa che non mantenuta - ha proseguito - se è vero che a fronte di una positiva eliminazione dell’obbligo individuale di assicurazione, con il conseguente irrinunciabile onere a carico delle amministrazioni, non si sia minimamente pensato ad intervenire fattivamente sull’intera partita delle responsabilità professionali, normando in maniera più equilibrata e giusta l’attuale 'giungla' che opprime i medici, oggetto di ingiusti ricorsi e denunce”.
 
“Altra cosa che non ci sentiamo di condividere - ha continuato Papotto - è la parte che prevede l’allontanamento coattivo di tutti i colleghi e colleghe che abbiano raggiunto l’anzianità necessaria per il conseguimento della pensione senza la previsione della contestuale immissione in servizio di giovani medici in misura almeno pari alla cessazione del servizio, meglio ancora un aumento delle dotazioni organiche attuali, davvero inadeguate e carenti per dare risposte esaustive ai cittadini. A meno che, naturalmente, non si voglia affossare la sanità italiana, già troppe volte vilipesa”.

“Allo stesso modo, per valutare positivamente una più generale 'nuova aria' di innovazione nelle pubbliche amministrazioni - ha aggiunto Papotto - la non appartenenza dei dirigenti medici al nuovo ruolo della cosiddetta 'dirigenza unica' dovrà essere più precisamente declinata e indirizzata con irrinunciabile chiarezza verso una rivalutazione non più solo sbandierata a vuoto delle professionalità e competenze dei medici”.

“Non possiamo che esprimere un parere fortemente critico avverso la draconiana contrazione delle libertà sindacali. In barba a qualsiasi forma di rapporto paritario e di dignità rappresentativa, infatti - ha evidenziato il segretario Cisl Medici - si provvede in maniera autoritaria a dimezzare le libertà sindacali, in ragione di una trita ricerca di equità nei sacrifici che è evidentemente, invece, solo una vera ricerca di relegare in spazi sempre più angusti chi, legittimato dal consenso quotidiano, si adopera solo per rivendicare condizioni di lavoro migliori e salari dignitosi. Sembra che la vera ricerca stia solo nell’autolegittimazione di un potere politico che nasconde in realtà la propria cronica impotenza nell’affrontare e risolvere i “soliti noti” problemi. Sperando che sia solo malizioso chi pensasse che, ammantata di equità nei sacrifici, vi sia la tentazione di zittire le voci 'fuori dal coro'".

“Quindi siamo in attesa dei testi ufficiali - ha concluso Papotto - e speriamo anzi di essere attivamente coinvolti nel seguire e correggere, ove necessario, l’iter parlamentare, di concerto con la Cisl, prima di esprimere un parere definitivo su una riforma che ci vede come sempre disponibili, ma attenti nel solo interesse degli iscritti, dei medici tutti e del Paese”.

19 giugno 2014
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