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PMA. L’Italia più vicina alla media europea. Più centri privati e meno pubblici. La relazione al Parlamento


I cicli iniziati per milione di donne in età fertile sono stati 5.562 nel 2012 rispetto ai 6.258 della media europea. I centri privati sono passati da 185 nel 2009 a 218 nel 2012 e quelli pubblici e privati convenzionati diminuiti da 156 a 137. Aumentano le gravidanze ottenute (da 15.467 a 15.670) e i nati (da 11.933 a 11.974). LA RELAZIONE

09 LUG - Inviata al Parlamento la nuova Relazione del ministero della Salute sull’applicazione della Legge 40, che regola la procreazione medicalmente assistita, relativa all’anno 2012. Si conferma la tendenza a un aumento del numero dei centri privati - 218 nel 2012, erano 185 al 31 gennaio 2009 - e a una diminuzione di quelli pubblici  e privati convenzionati, 137 nel 2012, erano 156 al 31 gennaio 2009. I cicli di trattamento aumentano in tutti i centri. Vi sono ancora molti centri che svolgono un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno.
 
“Si evidenzia – spiega il ministero - una modifica nell’applicazione delle procedure di PMA da parte degli operatori rispetto al periodo antecedente alla sentenza della Corte Costituzionale 151/2009: si osserva un aumento dei cicli da tecniche di scongelamento, esclusivamente dovuto ai cicli di scongelamento da embrioni, insieme ad una diminuzione dei cicli delle tecniche a fresco, rispetto all’aumento costante di tali cicli negli anni precedenti”.
 
In generale, aumenta l’accesso alle tecniche di PMA, che si avvicina alle medie europee: i cicli iniziati per milione di donne in età fertile sono in Italia 5.562, rispetto ai 6.258 della media europea; i cicli per milione di abitanti in Italia sono 1.078, rispetto ai 1.221 del dato europeo. Per il ministero “il sempre maggiore ricorso alle tecniche di fecondazione assistita è un elemento da approfondire in ambito socio-sanitario: il dato italiano, inferiore a quello della media europea del 2010, e superiore al singolo dato riferito a paesi come la Gran Bretagna e la Germania, potrebbe essere legato al fatto che nel nostro paese, in generale, si cerca di avere figli in un'età più elevata, nella quale la fertilità è notevolmente ridotta. Questo fenomeno implica che anche la scoperta d’infertilità si verifichi ad un’età nella quale l’efficacia delle tecniche di procreazione medicalmente assistita è sensibilmente limitata. Per esempio nella tecnica di I livello, la percentuale di successo sulle donne con un’età pari o superiore ai 40 anni  risulta del 5,5%  e si abbassa fino al 2,6% per le donne con un’età superiore ai 43 anni. Vista la scarsa efficacia di questa tecnica, meno invasiva delle altre, sulle donne in età più avanzata, si riducono i margini per  l’applicazione del principio di gradualità previsto dall’art. 4 della Legge 40/2004”.
 
Complessivamente, considerando tutte le tecniche, si ha comunque una lieve flessione del numero delle coppie che vi accedono dell’1,4% (da 73.570 a 72.543). “Questa diminuzione – spiega il ministero nella relazione - è dovuta al numero di coppie che si sottopongono all’inseminazione semplice (IUI). Si osserva, inoltre, che è stabile il numero delle coppie che si sottopongono a tecniche a fresco, in aumento il numero di quelle che accedono a tecniche di scongelamento”.
 
In diminuzione del 2,9 % anche i cicli eseguiti (da 96.427 a 93.634), mentre si registra un lieve aumento di gravidanze ottenute (da 15.467 a 15.670) e dei nati (da 11.933 a 11.974). Aumenta il numero di gravidanze perse al follow-up.
 
“Nell'insieme, si tratta di piccole variazioni delle percentuali che configurano una sostanziale invarianza negli anni delle percentuali di successo delle tecniche: il 10,3% di gravidanze rispetto ai cicli iniziati per le tecniche di I livello. Per quelle di secondo e terzo livello,  per le procedure da tecniche a fresco, si va dal 19,5% del 2011 al 20% nel 2012 rispetto ai cicli iniziati, e diminuiscono lievemente i nati vivi (8.680 nel 2012 rispetto a 8.734 nel 2011)”, spiega il ministero.
 
Aumentano lievemente i parti gemellari, mentre quelli trigemini sono stabili all’1,4%, significativamente superiore all’1,0% della media europea relativa al 2010.
 
Le procedure di scongelamento e congelamento aumentano per gli embrioni e diminuiscono per gli ovociti. Le gravidanze vanno dal 17,6% nel 2011 al 18,9% nel 2012 rispetto agli scongelamenti da embrioni, e dal 14% nel 2011 al 15,4% nel 2012 rispetto agli scongelamenti da ovociti. Per tutte le tecniche di scongelamento aumenta il numero dei nati vivi, da 924 nel 2011 a 1138 nel 2012.
 
Mostra un trend in lieve aumento l’età delle donne che accedono alle tecniche di PMA da tecniche a fresco: nel 2012 è pari al 36,5, al di sopra del corrispettivo dato europeo che, per il 2010, si attestava ad un valore di età media di 34,7 anni. “È ben noto come gli esiti positivi delle procedure siano in rapporto all’età delle donne ed in Italia ben il 30,7% dei cicli a fresco è effettuato da pazienti con età pari ai 40 anni o più: questo dato è in lieve aumento rispetto al 2011”, evidenzia il ministero, ricordando che “le ridotte probabilità di ottenere una gravidanza già da età successive ai 40 anni sono inoltre gravate da una alta percentuale di esiti negativi della gravidanza stessa, aborti spontanei, aborti volontari, morti intrauterine, gravidanze ectopiche: 39,9% tra i 40 e 42 anni e 61,5% con età superiore ai 42 anni. Gli esiti negativi delle gravidanze per tutte le tecniche di II e III Livello sono in aumento per tutte le fasce di età, soprattutto per quelle superiori a 40 anni”.

09 luglio 2014
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