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Amianto. D'Ambrosio Lettieri (Fi): “Regioni in ritardo di oltre vent'anni. Renzi stanzi fondi per Piano nazionale”


Così il capogruppo di Fi in commissione Sanità del Senato in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell'amianto. "La Puglia non ha ancora ocmpletato l'iter per il piano regionale amianto. E siamo fuori tempo massimo per questa legislatura, considerate le elezioni ormai alle porte".

28 APR - “Oggi si celebra la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto. Perché questa Giornata non sia soltanto un esercizio di retorica e possa invece rappresentare una occasione per un impegno concreto, credo sia necessario muoversi su due direttrici. Una è quella nazionale, con il Governo che dovrebbe stanziare i fondi necessari. L’altra è quella regionale, con il nuovo Consiglio pugliese che iscriva il piano regionale tra i primi e urgenti argomenti da trattare. La Puglia, infatti, risulta essere tra le sei regioni a non aver ancora approvato il Piano regionale Amianto, così come previsto dalla legge 257 del ’92, con un ritardo di oltre 20 anni. L'iter non è stato ancora completato. Ad oggi, il piano risulta approvato solo recentemente dalla giunta regionale pugliese. E, come è noto a tutti, siamo fuori tempo massimo per questa legislatura, considerate le elezioni ormai alle porte". Così Luigi d'Ambrosio Lettieri, capogruppo Fi in Commissione Sanità del Senato, è intervenuto in occasione della Giornata mondiale delle vittime dell'amianto.
 
"La legge 257 non limita il suo intervento alla messa al bando dell’amianto, con la relativa e dettagliata classificazione delle sostanze imputate, ma ne affronta e disciplina i problemi connessi allo smaltimento, alla bonifica, al censimento dei siti e al monitoraggio, nonché alla formazione professionale specifica degli addetti, alla tutela dei lavoratori, dell’ambiente e della salute. Le Regioni - ha proseguito - avrebbero dovuto approvare i piani territoriali entro 180 giorni dalla data di emanazione del decreto del presidente del Consiglio dei ministri relativo agli atti di indirizzo e di coordinamento delle attività delle regioni, così come previsto all’art.6 comma 5 della legge. Il numero di morti in Italia per malattie asbesto correlate è altissimo, 4mila persone ogni anno, mentre secondo quanto ci riporta il Registro nazionale Mesotelioma dell’Inail sono più di 15mila i casi di mesotelioma maligno diagnosticati dal 1993 al 2008".
 
"La Puglia ha solo un impianto di smaltimento e ha bonificato 670 siti. Eppure, oltre al caso più noto della Fibronit , non è inusuale che emergano, come è accaduto recentemente a Bari, interramenti di materiale di fibra d’amianto in aree urbane o agricole, o si assista a smaltimenti di fortuna accanto ai cassonetti dei rifiuti seguiti da altrettanti recuperi di fortuna o discutibile messa in sicurezza. E’ urgente, dunque, intervenire con una mappatura approfondita, una formazione adeguata, un piano dettagliato di intervento. E questo non riguarda solo i grandi siti industriali, ma anche gli edifici pubblici e privati. In Conferenza Stato-Regioni, poi, giace da tempo, dopo essere stato approvato nel 2013, il Piano nazionale Amianto, che, per mancanza di fondi, non viene discusso. E dunque - ha concluso D'Ambrosio Lettieri - non possono essere affrontati nel concreto e in maniera adeguata i problemi sanitari, di assistenza, di tutela ambientale e di risarcimento delle vittime d’amianto”.

28 aprile 2015
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