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Decreto appropriatezza. Sihta: “Fare l’ultimo miglio per passare dalla spending review all’Hta”


Questo l’auspicio del presidente Americo Cicchetti che spiega:“Oggi ci sono gli strumenti normativi (la legge di stabilità del 2015) e istituzionali (la cabina di regia) per dare attuazione ad un modello già ampiamente condiviso”. Di tutto questo si discuterà a Roma dall’1 al 3 ottobre durante l’VIII Congresso nazionale di health technology assessment.

28 SET - "Il dibattito che si è aperto in questi giorni sul Decreto appropriatezza, mette ben in evidenza che si è arrivati a toccare il “cuore del problema”. È quanto sottolinea Americo Cicchetti, Presidente della Società italiana di health technology assessment e Ordinario di Economia alla Cattolica di Roma, alla vigilia dell'VIII Congresso nazionale della Sihta che si aprirà a Roma (Palazzo Rospigliosi) il prossimo 1° ottobre alla presenza del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
 
"Con questo decreto infatti - chiarisce Cicchetti  - il governo per la prima volta e per evidenti questioni di carattere economico (o meglio finanziario), intende entrare nel merito delle scelte cliniche adottando uno strumento di finanza pubblica (la spending review). In qualche modo il provvedimento non è molto diverso da una revisione straordinaria del prontuario farmaceutico. La differenza è che questa volta ad essere de-listati non sono farmaci ma prestazioni. Pur non volendo entrare nel merito delle 208 prestazioni che sono state considerate inappropriate, è da apprezzare lo sforzo fatto dal commissario per la spending review e da coloro che lo hanno supportato (in questo caso lodevole il coinvolgimento del Consiglio Superiore di Sanità), nel tentativo di fare quello che molte volte si è detto: ovvero abbandonare la logica dei tagli lineari entrando nel merito. Credo però che sia il 'contesto' scelto – ovvero quello della spending review – ad essere sbagliato. È comprensibile la necessità e l’urgenza che ha stimolato questa proposta ma se si vuole entrare nel merito e agire sull’appropriatezza sono altri gli strumenti".
 
"È chiaro che il rischio è allungare i tempi e non conseguire gli obiettivi 'finanziari' imposti dalla norma di stabilità. Agire, come qualcuno ha suggerito, affidando il tutto alle società scientifiche e alla produzione di linee guida e protocolli diagnostico terapeutici regionali sperando che questi poi vengano applicati, non garantirebbe né tempestività, né 'razionalità', e né - ahimé – soluzioni condivise. Fortunatamente la 'terza via' c’è e si chiama Health technology assessment (Hta) - spiega Cicchetti - . L’avvio della cabina di regia presso il Ministero della Salute e il contributo dell’attiguo tavolo dell’innovazione sono gli strumenti per percorrere questa strada. I lunghi anni che ci separano dalle prime esperienze internazionali (più di 40!) e i primi sviluppi operativi all’interno delle aziende sanitarie in Italia (15!) e nelle Regioni con il contributo di Agenas (a partire dal 2008) ci permettono oggi di avere un quadro chiaro e un modello istituzionale che, anche grazie alla Società Italiana di Health Technology Assessment e al suo Health Policy Forum (dal 2010), è oramai ampiamente condiviso tra i diversi livelli istituzionali (centrale, regionale e aziendale) e dai principali stakeholder, pazienti, cittadini e industria. Più di quanto al livello governativo si possa credere. Il tempo dei grandi dibattiti e delle grandi discussioni è finito, ora ci sono gli strumenti 'normativi' (la legge di stabilità del 2015) e istituzionali (la cabina di regia) per dare attuazione ad un modello già ampiamente condiviso. Manca, a quanto pare, un “ultimo miglio” da percorrere che è quello che separa l’HTA dalla spending review, Lungotevere Ripa da Palazzo Chigi".

E’ proprio sul come percorrere “l’ultimo miglio” che si concentrerà l’attenzione dell’Health Policy Forum e del susseguente VIII Congresso Nazionale della Sihta che si celebra a Roma dal 1 al 3 ottobre. Durante il convegno i temi della spending review saranno affrontati a fianco ai numerosissimi contributi scientifici giunti e alle sessioni plenarie che, quest’anno, hanno volutamente un taglio istituzionale oltre che scientifico.

28 settembre 2015
© Riproduzione riservata

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