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Croce Rossa. Miotto (Pd): “Ex dipendenti penalizzati da privatizzazione. Si rivedano i criteri di mobilità”


Così in un’interrogazione la deputata componente della commissione Affari Sociali della Camera. “È necessario anche equiparare il trattamento economico dei dipendenti trasferiti, indipendentemente se provenienti dalle ex-province o dalla Cri e ampliare l'ambito delle amministrazioni pubbliche verso le quali si possa esercitare la mobilità del personale coinvolgendo anche Regioni ed Asl”. L'INTERROGAZIONE

01 OTT - “Chiediamo al governo di correggere i criteri, previsti nel decreto dello scorso 14 settembre del ministro della Funzione pubblica, per la mobilità dell’ex personale delle province e dei dipendenti della Croce rossa italiana e di prevedere la valorizzazione delle professionalità maturate in Cri. È necessario anche equiparare il trattamento economico dei dipendenti trasferiti, indipendentemente se provenienti dalle ex-province o dalla Cri e ampliare l'ambito delle amministrazioni pubbliche verso le quali si possa esercitare la mobilità del personale coinvolgendo anche Regioni ed Asl”. Lo dice Margherita Miotto, deputata del Pd componente della commissione Affari sociali che ha presentato una interrogazione al ministro della Funzione pubblica su questo tema sottoscritta anche dalla capogruppo in commissione Affari sociali, Donata Lenzi, e dagli altri deputati dem in commissione.

“La situazione che si è venuta a creare con il graduale processo di privatizzazione della Croce rossa italiana e la conseguente mobilità del personale in soprannumero è al limite del kafkiano - prosegue Miotto -. Le norme del decreto del 14 settembre comportano, di fatto, una penalizzazione economica per i dipendenti Cri ed una limitata possibilità di trasferimento ad altre amministrazioni pubbliche, penalizzandoli sul versante della valorizzazione della loro professionalità; la mobilità sarebbe consentita solo verso posti di carattere amministrativo con compensi minori di quelli previsti per i dipendenti delle ex-province. I meriti accumulati nel tempi e la considerazione a livello nazionale e internazione che la Cri si è guadagnata, meritano che il processo di privatizzazione, oramai già concluso a livello locale e che attende di essere realizzato a livello centrale, avvenga salvaguardando le giuste aspettative dei dipendenti come abbiamo previsto in fase di approvazione del decreto di privatizzazione”.

01 ottobre 2015
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