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Ddl concorrenza. Scelta Civica dà l’ultimatum a Renzi: “In caso di parere contrario del Governo sulla liberalizzazione della Fascia C potrebbe venir meno il nostro appoggio al provvedimento”

di Giovanni Rodriquez

Così il presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera Andrea Mazziotti che continua a richiedere all'Esecutivo libertà di voto. E aggiunge: "Se si accettano veti su alcune tematiche, come quello impostao da Ncd, rivendichiamo il diritto di poter essere in dissenso ed eventualmente di poter votare contro il provvedimento visto che non è stata posta la questione di fiducia"

01 OTT - I lavori della Camera sul ddl concorrenza sono stati rimandati al prossimo martedì. Non sono stati ancora esaminati dall’Aula gli emendamenti all’articolo 32 riguardanti le farmacie. Tra questi, molti richiedono la libera vendita dei farmaci con ricetta medica. Proprio sulla liberalizzazione della Fascia C si è registrato in queste settimane l’intervento deciso Scelta Civica che, su questa tematica, ha esplicitamente chiesto al Governo libertà di voto. A fare il punto della situazione in questa intervista a Quotidiano Sanità è stato il presidente della commissione Affari Costituzionali, Andrea Mazziotti.

On. Mazziotti, in questi giorni il Partito Democratico ha confermato il suo “no” ad ogni ipotesi di liberalizzazione dei farmaci di Fascia C. A questo punto sembra sempre più improbabile l’approvazione in Aula dei vostri emendamenti. Che farete?
Insisteremo fino a martedì. Così come insisteremo a chiedere al Governo di non esprimersi su questo punto e di lasciare all’Aula libertà di voto. Continuiamo a pensare che quella dell’Esecutivo sia una presa di posizione sbagliata. Con i nostri emendamenti cerchiamo solo di tutelare l’interesse dei cittadini. Non c’è motivo logico per agitare lo spauracchio del pericolo per la tutela della salute delle persone con l'unico intento di mantenere le cose così come stanno.

Cosa non ritiene logico?
Non vogliamo mica far sì che si possano eseguire nei supermercati interventi chirurgici a cuore aperto. Non vedo pericolo per la salute nel vendere anche al di fuori delle farmacie medicinali prescritti da un medico. Anche e soprattutto perché questi verrebbero venduti in ogni caso da un farmacista.

Oggi il ministro Lorenzin ha confermato il suo veto sulla questione spiegando che dalla liberalizzazione potrebbero scaturire anche problemi in termini di spesa farmaceutica territoriale. Lei che ne pensa?
Non vedo una chiara correlazione tra le due cose. Un aumento della spesa sarebbe tutto da dimostrare. Con una maggiore competizione si potrebbe registrare un abbassamento dei prezzi dei farmaci che, a loro volta, potrebbero compensare l’eventuale e del tutto ipotetico aumento della vendita. Ma ripeto, non ci sono elementi per correlare in maniera così stretta il tema della liberalizzazione con quello dell’aumento della spesa territoriale.

Dica la verità, vi sentite messi un po’ in disparte all’interno della maggioranza?
No. Non ne facciamo una questione di equilibri interni alla maggioranza. Devo dire che su questi temi di politica liberale ci sentiamo in generale un po’ soli nell’emiciclo.

C’è però da dire che il Governo è stato sensibile su questo tema al veto posto da Ncd. Eppure anche voi fate parte della maggioranza.
Ripeto, su questi temi è normale avere opinioni diverse. Dal momento però che si mettono e si accettano veti, rivendichiamo il diritto di poter essere in dissenso e di poter votare contro un provvedimento.

Cioè, mi sta dicendo che voterete contro il ddl concorrenza in caso di parere negativo del Governo sugli emendamenti all’articolo 32?
Al momento posso solo dire che su questo punto c’è una discussione animata all’interno del Gruppo di Scelta Civica. Ancora non abbiamo deciso il da farsi. Potremmo anche non dare più il nostro sostegno a questo provvedimento, visto che tra l'altro non è stata posta una questione di fiducia. 
 
Giovanni Rodriquez

01 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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