Le Regioni in ballo per la Stabilità. Intervista a Chiamparino: “I giochi sono ancora aperti. Ma sul 2016 abbiamo anche la tagliola di 2,2 miliardi di tagli di Monti”
di Ester Marago'
Domani summit straordinario delle Regioni dopo l'incontro con il Governo di lunedì scorso. Sul tavolo la proposta di Renzi di 1 miliardo in più per il 2016 (ma le Regioni dicono che è poco), il trascinamento della tranche della spending di Monti (che pare tutti avessero dimenticato) e la novità del fondo di premialità per il Sud. Chiamparino è cauto: "Siamo in piena trattativa e non è il momento di fare previsioni né rosee né catastrofiche"
07 OTT - Adeguamento del Fondo sanitario 2016 di un solo miliardo in più rispetto al 2015 (almeno questo il Governo sembrerebbe disposto a mettere sul piatto). Una tagliola di 2,2 miliardi da pagare per il comparto delle regioni, eredità della manovra Monti e un consolatorio “fondino” di premialità da inserire nel Fsn per le regioni più virtuose.
In sintesi sono questi i tre grandi argomenti che terranno banco alla Conferenza straordinari delle Regioni convocata per domani. Anche se sarebbe meglio parlare di tre gatte da pelare, per cui è facile immaginare che non sarà un confronto tranquillo almeno a sentire le parole del Presidente delle Regioni,
Sergio Chiamparino, che nonostante eviti di fare previsioni fosche per il futuro della sanità, continua a ribadire che l’adeguamento promesso, almeno per il momento, per il Fsn 2016, per quanto “apprezzabile” proprio non basta.
Presidente domani ha convocato la Conferenza straordinaria delle Regioni, ci sono novità dopo l’incontro degli scorsi giorni con il Governo?
Siamo sempre lì. Il Governo dice che è disposto a dare un miliardo e noi sosteniamo che ci vuole un aumento più consistente per il Fondo sanitario 2016. Ma non c’è una parola definitiva anche perché c’è una variabile che non avevamo considerato: ci sono più di 2,2 miliardi di euro che pesano sul comparto delle Regioni e che nascono dalla legge di stabilità del Governo Monti.
Dobbiamo quindi capire come poter gestire questa variabile. Abbiamo avuto un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti e abbiamo costituito un gruppo di lavoro che sta approfondendo questo temi.
Nella Conferenza straordinaria di domani daremo delle informative su come stiamo procedendo e su questi 2,2 miliardi che a seconda di dove andranno a pesare potranno cambiare la fisionomia della manovra per le Regioni.
Senza considerare poi che il Patto prevedeva per il 2016, 115, 3 miliardi per il Fsn. Quindi tre miliardi in più che non ci saranno…
Non la metterei così. E poi non si può discutere di queste cose senza avere davanti le cifre. Non è corretto, si rischia solo di lanciare allarmi inutili. Consideriamo poi che abbiamo finito di parlare della stabilità 2015 a luglio, e siamo già dentro a quella del 2016.
Considerando che in ballo ci sono anche i rinnovi di contratti e convenzioni non c’è proprio da stare tranquilli.
Siamo in piena trattativa e non è il momento di fare previsioni né rosee né catastrofiche. Siamo perfettamente consapevoli che la partita dei rinnovi contrattuali è aperta per questo diciamo un miliardo in più, per quanto apprezzabile, non è sufficiente per rispondere anche all’innovazione, ai farmaci salva vita e alla revisione dei Lea.
Presidente il ministro Lorenzin ha confermato l'idea di un Fondo di premialità per le Regioni più virtuose, lo conferma anche lei?
Sì, confermo. Stiamo lavorando su alcuni elementi di virtuosità per far sì che una parte di un “fondino” da costituire all’interno del Fondo sanitario nazionale sia destinato a questo.
Ester Maragò
07 ottobre 2015
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