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Spending review. Il Governo risponde alla Corte dei Conti: “Quello che abbiamo fatto non sono semplicemente tagli”


Una nota del Mef riepiloga gli interventi mesi in atto nel biennio di governo Renzi. Per la sanità sottolineata la centralizzazioni degli acquisti, l’adeguamento del fondo, i nuovi Lea e l’introduzione dei piani di rientro per gli ospedali in rosso.

19 FEB - Dopo le critiche di ieri della Corte dei Conti sulla gestione della spending review il Gloverno ribatte precisando cifre e filosofie adottati nel biennio 2014/2015.
 
“Tra 2014 e 2015 il Governo – si legge in una nota del Mef - ha preso iniziative per la revisione della spesa che hanno determinato risparmi per 18 miliardi di euro nel 2015. Queste iniziative, insieme ai provvedimenti presenti nella legge di stabilità per il 2016, realizzano risparmi per 25 miliardi di euro nell'anno in corso”.
 
“Questi risparmi – prosegue il Mef - hanno consentito di finanziare alcune delle misure a sostegno della crescita e dell'occupazione. Lo spirito della "spending review" (letteralmente "revisione della spesa") consiste infatti in interventi di razionalizzazione connessi a cambiamenti dei meccanismi di spesa e degli assetti organizzativi delle amministrazioni, dall'aumento dell'efficienza della fornitura di beni e di servizi da parte della pubblica amministrazione e dall'abbandono di interventi considerati obsoleti”.
 
Questi interventi non sono semplicemente "tagli", dice il Mef che fa l’esempio del  caso della riduzione delle centrali di acquisto da 35.000 a 35 (risultato già conseguito nel campo degli acquisti sanitari) specificando che “ si tratta spesso della revisione di processi complessi e consolidati”.
 
“Il risultato della revisione – conclude il Mef - può essere un risparmio netto o la liberazione di risorse da reimpiegare nella strategia del governo”.
 
Tra gli interventi messi in campo (vedi info grafica qui sotto), il Mef segnala anche l’adeguamento del fabbisogno sanitario standard, specificando che è limitato al 2016, l’adozione dei nuovi Lea e l’introduzione dei piano di rientro per le aziende ospedaliere e universitarie in  deficit.
 


19 febbraio 2016
© Riproduzione riservata

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