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Ddl concorrenza. La proposta Aio: “Un direttore sanitario odontoiatra per ogni centro dentale”


“L’alternativa a far governare le catene odontoiatriche da una maggioranza qualificata di Odontoiatri c’è, ed è l’affidamento della direzione sanitaria della struttura a un laureato in Odontoiatria, iscritto all’Albo relativo”. La proposta viene dall’Associazione Italiana Odontoiatri che l’ha messa nero su bianco e l’ha inviata alle due camere del Parlamento (in Senato si discute il disegno di legge sulla Concorrenza) e ai Ministeri di Salute ed Economia.

23 FEB - “Occorre identificare la catena delle responsabilità e un comandante organizzativo del reparto iscritto all’Albo degli Odontoiatri -, dice il segretario AIO Angelo Raffaele Sodano che non concorda sul fatto secondo cui il direttore sanitario può essere anche un iscritto all’albo dei medici.
 
“Il direttore sanitario medico creerebbe commistioni con altre branche e disparità rispetto all’esigenza di trasparenza, anche economica, del rapporto tra erogatore di cure dentali e paziente”. Ma non ci si ferma qui. “Sia nei centri odontoiatrici complessi sia negli studi mono-professionali –afferma Sodano – AIO chiede la massima tutela per le figure odontoiatriche operanti. Il tempo del lavoro a cottimo è finito, a guidare è il rapporto con il paziente con le relative responsabilità derivanti al professionista. La nostra Associazione propone l’adozione di un contratto nazionale odontoiatrico per il quale si sta battendo”.
 
“La nostra Associazione chiede anche di rivedere la legge Bersani. Più che favorire la concorrenza, ha sfavorito la parità di rapporti medico-paziente, aggravando le distorsioni nell’informazione, favorendo falsi bisogni terapeutici, e la diffusione proposte non veritiere o tendenti al raggiro dei cittadini. Né c’è stato risparmio nella spesa sanitaria”. Il documento AIO ribadisce infine l’importanza di sgravi fiscali proporzionati all’impegno complessivo dei privati nella spesa odontoiatrica che è superiore a quello per la spesa medica: oggi entrambe le spese fruiscono di una detrazione dalle tasse del 19% ma in percentuale la quota per l’Odontoiatria deve salire.

23 febbraio 2016
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