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Politiche antidroga. Approvata dall’Onu risoluzione italiana


Assicurare un trattamento umano ed accessibilità alle cura per le persone con dipendenza da droghe e malattie ad esse correlate, operare per il loro reinserimento sociale, contrastare ogni possibile discriminazione e stigma dei consumatori di droga e favorire l'accesso al trattamento, la riabilitazione e il reinserimento lavorativo. Sono questi alcuni degli obiettivi della risoluzione italiana approvata, a Vienna, nei giorni scorsi, dalla 54a Commissione stupefacenti delle Nazioni Unite.

19 APR - Approvata la risoluzione italiana in materia di politiche antidroga, prima a Bruxelles in sede di Consiglio da 27 Paesi europei, e poi a Vienna  nell’ambito della 54esima Commissione stupefacenti delle Nazioni Unite. La risoluzione ha voluto valorizzare come punti fondamentali, centrali nell’intervento sulle tossicodipendenze, i concetti di riabilitazione, reinserimento sociale-lavorativo e “recovery”, cioè il recupero totale della persona.

“Sono molto soddisfatto del lavoro svolto dal nostro DPA per arrivare a condividere prima con tutti gli Stati Europei e poi con tutti gli Stati delle Nazioni Unite, le due più importanti strategie italiane nella lotta alla droga: prevenzione  e reinserimento- ha dichiarato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia e al contrasto delle tossicodipendeze, Carlo Giovanardi -. Ancora una volta si conferma che le nostre scelte e i nostri principi ispiratori sono di ampio respiro, tali da trovare l’approvazione generale internazionale”.
Nel documento si sottolinea l'importanza dell’accesso a un trattamento umano, alla cura e ai servizi di sostegno finalizzati alla riabilitazione e al reinserimento delle persone tossicodipendenti all'interno della comunità. Si invita gli Stati Membri a identificare e combattere la discriminazione contro i consumatori di droga, offrendo loro un accesso tempestivo a servizi di counselling,trattamento e riabilitazione. E, infiene, si incoraggia la fornitura di una gamma diversificata di servizi di trattamento, inclusi il trattamento con assistenza sanitaria, psico-sociale e la riabilitazione.
Oltre all’Unione Europea, hanno cosponsorizzato la risoluzione  presentata  dall’Italia, e cioè  assunto un forte impegno a finanziare e realizzare nel loro paese tale risoluzione: gli Stati Uniti, la Federazione Russa e un insieme di altri Stati tra i quali Argentina, Nigeria, Svizzera, Australia, Messico, Israele, Uruguay, El Salvador, Ucraina, Nuova Zelanda, Burkina Faso, Kenya, Nor-vegia, Filippine, Croazia e Libano,Albania, Canada, Ungheria, Serbia.
 

19 aprile 2011
© Riproduzione riservata

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