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Patto Sanità Digitale. Arriva il via libera in Conferenza Stato Regioni. “Una vera e propria opportunità per il sistema Paese”


"La promozione dell'innovazione digitale deve essere culturalmente condivisa come opportunità in un sistema che registra una riduzione e una società che ha nell'invecchiamento, nella fragilità e nelle aspettative di vita con patologie croniche un elemento indiscutibile". Così nel documento approvato viene spiegata la finalità del provvedimento. Il monitoraggio delle iniziative sarà affidato alla Cabina di regia del Nuovo sistema informativo sanitario. IL DOCUMENTO

07 LUG - "Per promuovere in maniera sistematica l'innvazione digitale e non lasciare che questa sia realizzata in modo sporadico, paziale, non replicabile e non conforme alle esigenze della sanità pubblica è necessario predisporre un piano strategico. La promozione dell'innovazione digitale deve essere culturalmente condivisa come opportunità in un sistema che registra una riduzione e una società che ha nell'invecchiamento, nella fragilità e nelle aspettative di vita con patologie croniche un elemento indiscutibile. La digitalizzazione deve dunque essere vista non solo come un cambiamento progressivo del modo di fare assistenza ma una vera e propria opportunità per il sistema Paese". Così, all'interno del documento approvato oggi in sede di Conferenza Stato Regioni, vengono spiegati obiettivi e utilità del Patto per la salute digitale.
 
Al fine di evitare investimenti improduttivi dovrà essere utilizzata la Cabina di Regia del nuovo sistema informativo sanitario (Nsis) che provvederà a monitorare le iniziative in essere e valutare quelle da intraprendere, oltre che quelle da diffondere.
 
Gli obiettivi di sintesi sono:
- sperimentare soluzioni finalizzate a un rafforzamento del sistema a saldo zero;
- misurare la sanità in termini di appropriatezza, efficienza ed efficacia per garantire che i Lea siano erogati in condizioni di equilibrio economico;
- sviluppare e perseguire una visione di servizio sanitario fortemente attrattivo e competitivo, anche a livello internazionale, superando preconcetti e luoghi comuni, ma anche perfezionando l'offerta nelle sue componenti apparentemente secondarie, quali ad esempio, l'accoglienza e la sistemazione alberghiera e i servizi per parenti e accompagnatori;
- evidenziare eventuali problematiche inerenti il patto della sanità digitale che abbiano necessità di soluzioni di tipo giuridico-normativo sottoponendole all'esame delle istituzioni competenti.
 
L'efficientamento complessivo del Sistema sanitario nazionale, si spiega nel documento, potrà essere conseguito attraverso le seguenti azioni:
- utilizzo di nuove tecnologie che consentono la messa in rete delle informazioni e assicurano la trasparenza;
- raccolta rigorosa e certificata dei dati prestazionali al fine di garantire la misura dell'investimento;
- controllo e validazione dei protocolli da sperimentare e/o inserire nel sistema in termini di economicità, validità, efficienza e misurabilità degli effetti al fine della replicabilità;
- raccolta completa e certificata delle informazioni del Ssn attraverso un processo di certificazione dei dati di struttura e prestazione da condividere con tutti gli operatori al fine di far emergere o individuare la necessità di predisporre soluzioni operative da sperimentare;
- collaborazione con il sistema operativo per preparare gli operatori alle nuove procedure e favorire l'umanizzazione delle prestazioni anche attraverso strumenti motivazionali.
 
Quanto alle fonti per il finanziamento del Piano straordinario di sanità elettronica, si spiega che, attraverso una fase preliminare di coinvolgimento degli stakeholders, verranno verificate le disponibilità di fornitori ICT e di altri soggetti eventualmente interessati al co-finanziamento, avendo anche l'obiettivo di valutare l'effettiva praticabilità di un simile percorso. "Il patto - si legge - nasce dunque con l'obiettivo di disegnare un Master Plan triennale per la sanità elettronica, identificando possibili ambiti di attivazione di iniziative di partenariato pubblico-privato capaci di innescare un circuito virtuoso di risorse economiche destinate a finanziare gli investimenti necessari". 
 
Il documento impegna inoltre a privilegiare quelle iniziative che coinvolgono aree del Paese che "per loro oggettiva orografia e posizione geografica hanno difficoltà a ottenere livelli di servizi paragonabili al resto della comunità nazionale".

07 luglio 2016
© Riproduzione riservata

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