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Distribuzione diretta. “Norma disomogenee  nelle Regioni”. Interrogazione di Mandelli (Fi) e D'Ambrosio Lettieri (CoR)


I due senatori sottolineano come in alcuni casi le Asl attuino la distribuzione diretta prevedendo che i medicinali vengano forniti ai pazienti in dimissione o a seguito di visita per alcuni mesi di terapia, inquadrando automaticamente il paziente cronico in politerapia come "paziente complesso" e invitando lo stesso a recarsi in via continuativa a ritirare i farmaci presso strutture pubbliche con evidenti disagi per le persone con difficoltà di spostamento. IL TESTO

27 SET - Le modalità di distribuzione farmaceutica sbarca al Senato grazie ad un'interrogazione presentata dal vicepresidente della commissione Bilancio, Andrea Mandelli (Fi), e dal componente della commissione Sanità, Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR). Nel testo i due senatori evidenziano come, sebbene l'art. 8 del D.L. 347/2001, convertito, con modificazioni, dalla L.405 del 2001, delimiti in modo piuttosto chiaro le modalità di erogazione dei farmaci, delineando le ipotesi della “distribuzione per conto” e della “distribuzione diretta”, attualmente l’applicazione di tale disposizione normativa risulti "estremamente disomogenea" nelle varie regioni italiane.
 
A tal proposito, i senatori hanno sottolineato come in alcuni casi le aziende sanitarie locali abbiano attuato la distribuzione diretta prevedendo che i medicinali vengano forniti ai pazienti in dimissione o a seguito di visita per alcuni mesi di terapia, inquadrando automaticamente il paziente cronico in politerapia come "paziente complesso" e invitando lo stesso a recarsi in via continuativa a ritirare i farmaci presso strutture pubbliche.
 
Tale modalità applicativa, a giudizio degli stessi interroganti, interpreta in maniera distorta anche quanto disposto, in tema di “distribuzione per conto”, dalla lettera a) della citata disposizione, ove si prevede di fornire agli assistiti esclusivamente "quelle categorie di farmaci che richiedono un controllo ricorrente anche presso le farmacie".
 
In particolare, la Asl di Rimini, si spiega nel documento, sta utilizzando l'erogazione diretta di farmaci per terapie di lunga durata e con modello prescrittivo "farmaci a controllo ricorrente", ampliando le categorie ed il numero di principi attivi dispensati, anche con quelli non inseriti nel PH-T della distribuzione diretta della Regione Emilia-Romagna.
 
Con questo atto di sindacato ispettivo, è stato, dunque, chiesto al Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, se fosse a conoscenza di quanto esposto e quali iniziative intendesse adottare per rimuovere tale "ingiustificata discriminazione".
 

27 settembre 2016
© Riproduzione riservata

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