Nota aggiornamento Def. Padoan: “Le previsioni sul Pil non sono una scommessa. La crescita è ambiziosa ma realizzabile”
Così il ministro dell'Economia, nel corso di un'audizione presso le commissioni bilancio riunite di Camera e Senato, risponde alle critiche avanzate dalla Banca d'Italia e dall'Ufficio parlamentare di bilancio. "La crescita del Pil dell’1% nel 2017 è un obiettivo ottimistico secondo alcuni, ambizioso secondo altri. Ma la nostra ambizione è sostenuta in modo concreto da una manovra che dà una spinta alla crescita".
04 OTT - "La crescita del Pil dell’1% nel 2017 un obiettivo ottimistico secondo alcuni commentatori, ambizioso secondo altri. Anche noi consideriamo che questo obiettivo sia ambizioso, perché abbiamo il dovere di esserlo. Questa ambizione è sostenuta in modo concreto da una manovra che dà una spinta alla crescita". Così il ministro dell'Economia,
Pier Carlo Padoan, oggi in audizione presso le commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato, risponde alle critiche avanzate dalla Banca d'Italia e dall'
Ufficio parlamentare di bilancio sul quadro programmatio definito dalla Nota di aggiornamento del Def.
"Il saldo di bilancio corretto per gli effetti del ciclo economico nel 2017 viene stimato sullo stesso livello del 2016 (1,2%) ed è in linea con un percorso di consolidamento delle finanze pubbliche", ha spiegato Padoan.
"La diminuzione dell’indebitamento netto, avviata nel 2014, si conferma anche nel 2017. Il deficit - ha sottolineato - scende. Resta ferma l’intenzione del Governo di proseguire con il programma di dimissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni, frenato quest’anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati finanziari e dall’esigenza di valorizzare adeguatamente le imprese controllate dallo Stato attraverso piani industria ambiziosi".
Passando, infine, alla 'note dolenti': "Purtroppo il recupero dei livelli di prodotto pre-crisi si sta rivelando più lento di quanto desiderabile".
Ciononostante, Padoan ha ancora una volta confermato l'intenzione da parte del Governo di voler ridurre le tasse. "Nel 2017 l’Ires scenderà dal 27,5 al 24%. Questo intervento segue i tagli del cuneo fiscale implementati mediante gli interventi sull’Irpef dei lavoratori con i redditi più bassi e la cancellazione della componente lavoro dell’Irap", ha concluso.
04 ottobre 2016
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