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Camera. Faraone risponde su sindrome di Sjögren, manovra di Kristeller e consumo olio di palma


La sindrome di Sjögren non è ricompresa tra le malattie rare presenti nei nuovi Lea ma è riconosciuta come malattia cronica invalidante e pertanto soggetta all'esenzione per le principali prestazioni.  La manovra di Kristeller è una antica manovra che può essere ancora eseguita da parte di personale esperto solo in taluni casi selezionati. Quanto all'olio di palma, il Ministero mantiene un elevato livello di attenzione sulla presenza di questi contaminanti negli alimenti.

02 MAR - Il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, è ieri intervenuto in commissione Affari sociali alla Camera per rispondere a tre interrogazioni. La prima, presentata da Silvia Giordano (M5S) riguardava le iniziative in relazione alla sindrome di Sjögren. Il sottosegretario ha innanzitutto ricordato come attualmente questa patologia non sia ricompresa tra le malattie rare proposte per l'aggiornamento dei Lea, ma sia invece, riconosciuta come malattia cronica invalidante, e pertanto soggetta all'esenzione per le principali prestazioni sanitarie correlate.
 
"Ritengo opportuno precisare che l'eventuale inserimento della Sindrome di Sjögren nell'elenco delle malattie rare non risolverebbe comunque il problema dell'erogazione dei farmaci in fascia C) e dei prodotti non classificati come farmaci, in quanto il diritto alla gratuità delle prestazioni sanitarie per le persone affette da malattia rara non riguarda l'assistenza farmaceutica ma le prestazioni sulle quali il cittadino non esente paga la quota di partecipazione al costo (ticket), vale a dire essenzialmente l'assistenza specialistica ambulatoriale", ha spiegato Faraone.
 
Per quanto poi concerne l'opportunità di avviare un piano di informazione e formazione degli operatori sanitari, il sottosegretario ha ricordato come lo Stato e le regioni garantiscano, attraverso il sistema ECM, l'aggiornamento professionale e la formazione continua dei professionisti sanitari per migliorare l'appropriatezza, l'efficacia, l'efficienza e la sicurezza delle cure: "Nell'ambito di tale complesso sistema, vengono, pertanto, organizzati specifici eventi anche in materia di sindrome di Sjögren, al fine di formare ed aggiornare il personale sanitario".
 
In sede di replica Silvia Giordano (M5S) ha ricordato preliminarmente di avere presentato l'interrogazione nel luglio del 2016, quindi prima dell'adozione del provvedimento sull'aggiornamento dei Lea, con l'auspicio che l'atto di sindacato ispettivo avrebbe potuto contribuire a un diversa classificazione della malattia. Nel ricordare le difficoltà connesse all'effettuazione di una diagnosi chiara di tale patologia, segnala che in molti casi accade che per pazienti con malattie di natura diversa si richiami la sindrome di Sjögren, con il risultato di non poterla più considerare come malattia rara. Rammenta che, in ogni caso, il suo gruppo ha presentato una proposta di legge per il superamento dell'attuale limite, che porta a considerare rara una malattia quando vi è una prevalenza inferiore a 5 casi ogni 10.000 persone. Rilevando che il rappresentante del Governo non ha fornito risposta alle richieste di avviare uno studio epidemiologico e di istituire un registro per tale patologia, auspica che tali iniziative possano essere avviate in tempi rapidi per offrire una risposta a pazienti che si trovano in una sorta di 'limbo', non rientrando la loro patologia né tra le malattie rare né tra quelle a più ampia diffusione. 
 
È stato poi il turno di Vega Colonnese (M5S) e della sua interrogazione riguardante le iniziative per vietare in sala parto pratiche pericolose come la manovra di Kristeller. Faraone, rispondendo su un caso particolare accaduto all'Aou di Careggi, ha ricordato che la manovra di Kristeller "è una antica manovra che può facilitare la nascita del feto durante la seconda fase del travaglio; essa, peraltro, è una manovra non bandita dalle società scientifiche internazionali di riferimento e, secondo quanto riferito dall'Azienda medesima, presso il punto nascita di Careggi può essere ancora eseguita da parte di personale esperto solo in taluni casi selezionati".
 
Faraone ha poi sottolineato come l'Azienda abbia attivato, già nel corso dei mesi di maggio, giugno e luglio 2016, un proprio percorso di miglioramento sotto il coordinamento del settore di Gestione del Rischio Clinico Regionale, condotto tramite analisi con FMEA, e coinvolgendo tutte le professionalità implicate nel percorso nascita. "Da tali iniziative è scaturito un documento che definisce specifici obiettivi di miglioramento, quali la redazione di nuove procedure organizzative, l'effettuazione di interventi formativi specifici, la realizzazione di interventi strutturali e l'acquisizione di personale. I principali interventi previsti sono stati recepiti con provvedimento aziendale e sono stati in parte già effettuati mentre altri sono in corso di realizzazione, strettamente e costantemente monitorati dalla Direzione Aziendale e sottoposti a periodica rivalutazione da parte della struttura di coordinamento Regionale del Rischio Clinico", ha concluso.
 
Marialucia Lorefice (M5S), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, replicando, si rimette alla valutazione della risposta che sarà effettuata dalla prima firmataria dell'atto di sindacato ispettivo, la collega Colonnese, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna a causa del parto recentemente avvenuto. 
 
Infine, Colomba Mongiello (Pd) ha illustrato la sua interrogazione sui rischi per la salute dei consumatori derivanti dall'utilizzo dell'olio di palma. Il sottosegretario ha spiegato come l'EFSA nel suo parere sui rischi per la salute associati alla presenza di 2- e 3-MCPD, dei 2- e 3-MCPD esteri e dei glicidil esteri (GE) negli alimenti, ha evidenziato che i livelli più elevati di GE e di 2- e 3-MCPD (inclusi gli esteri) sono stati riscontrati nella categoria dei grassi/oli vegetali, soprattutto in quelli di palma, ma ha precisato che anche altri oli vegetali e margarine ne contengono. "La contaminazione interessa anche altri gruppi alimentari contenenti grassi/oli vegetali raffinati come ingredienti, quali patatine, dolci da forno, biscotti, alimenti per l'infanzia. Dunque l'olio di palma, anche se rappresenta una delle principali fonti di esposizione a queste sostanze indesiderate, non è certamente l'unico motivo di preoccupazione per la salute dei consumatori".
 
In conclusione, ha spiegato Faraone, "considerato che tali contaminanti sono agenti cancerogeni e che per alcuni ci sono anche sufficienti evidenze di genotossicità, il Ministero della salute mantiene un elevato livello di attenzione e di attività sulla presenza di questi contaminanti negli alimenti, sia in ambito nazionale che in ambito comunitario, attraverso la collaborazione con gli Istituti scientifici nazionali e la partecipazione ai gruppi di lavoro degli esperti UE sui contaminati negli alimenti".
 
Paolo Beni (Pd), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, replicando, si è dichiarato soddisfatto della risposta, condividendo l'impegno assunto dal Governo a mantenere alto il livello di attenzione rispetto alla problematiche oggetto dell'atto di sindacato ispettivo, in linea con quanto previsto a livello europeo, al fine di sensibilizzare produttori e consumatori sui possibili rischi connessi all'uso di determinate sostanze. Ribadisce, in conclusione, l'importanza di promuovere corrette abitudini alimentari. 

02 marzo 2017
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