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Legge di Bilancio. Ruggiero (Lpi): “Bene delisting farmaci. Molto male la proposta di cancellare i Codici Univoci per apertura nuove parafarmacie”


Per il presidente delle Libere parafarmacie italiane il delisting "da una parte genererebbe risparmi sulla spesa pubblica pari a circa 774 mln annui e dall’altra attraverso un’azione di miglioramento della cultura dell’automedicazione, genererebbe risparmio sulle visite presso gli ambulatori medici di circa 985 mln". Ma sugli emendamenti che prevedono la chiusura di codici univoci per nuove aperture di parafarmacie: "Siano stralciati con urgenza".

16 NOV - "Bene sul Delisting, Lpi e Civici Innovatori, insieme avevamo lavorato sulla questione con due interrogazioni sia al Ministero della Salute sia all’Aifa. Ovviamente c’è da dire che gli emendamenti presentati in tal senso nella legge bilancio, prevedono e propongono un Delisting da Fascia A a C/Cbis, e sarebbe opportuno rivedere al 31 Dicembre di ogni anno, il Delisting Fascia C a libera vendita". Così il presidente delle Libere parafarmacie italiane, Ivan G. Ruggiero, commenta gli emendamenti alla legge di Bilancio presentati in V Commissione al Senato.
 
"Ciò eviterebbe la dispensazione di farmaci con ricetta senza la presentazione della stessa, come segnalatoci per prodotti che oramai sono di uso comune, datati, sicuramente non innovativi come molecola. Inoltre questo passaggio è previsto da una legge che prende origine dal Decreto 18 Aprile 2012 in attuazione dell’art. 32, comma 1 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (salva Italia) e successive modificazioni come Decreto Legge n.214 del 22 dicembre 2011. Ci sono ragioni economiche  - spiega - che sono compatibili con il provvedimento in questione, appunto la legge Bilancio, poiché ci sarebbero risparmi considerevoli per lo stato e i consumatori".
 
Ruggiero li quantifica: “Il delisting avrebbe un duplice effetto, da una parte genererebbe risparmi sulla spesa pubblica pari a circa 774 milioni di euro annui e dall’altra attraverso un’azione di miglioramento della cultura dell’automedicazione, genererebbe risparmio sulle visite presso gli ambulatori medici di circa 985 milioni di euro, secondo stime I-Com del 2017”.

"Non capiamo invece - prosegue - come si possa presentare un provvedimento come quello che prevede la cancellazione di codici univoci parafarmacie di nuova apertura, limitando quindi la crescita occupazionale, quando la legge Bilancio dovrebbe servire proprio a incentivare Occupazione, migliorare il pil e diminuire il debito pubblico. Un provvedimento che deve secondo il nostro avviso essere stralciato subito pe le conseguenze che potrebbero derivare, ne cito solo alcune: diminuzione crescita occupazionale, diminuzione iscritti Università farmacia, perdita Iva per lo stato, ecc. I disoccupati Farmacisti, obbligati anche a pagare Enpaf per le quote che competono in questi casi, non avrebbero sbocchi professionali ulteriori. Scriverò - aggiunge Ruggiero - al Ministro del Lavoro, perché in un mondo globalizzato, dove UE ci chiede di creare opportunità occupazionali, com’è possibile che nel 2017 alle soglie del 2018, in una legge Bilancio si propongono emendamenti di non apertura dei mercati, cercando di chiudere la possibilità a tanti giovani di investire in una propria attività, come quella delle parafarmacie".

 Si parla in Francia, ultimamente, di liberalizzare il settore farmacie, si parla di amazonizzazione, e noi invece di seguire l’Europa, cerchiamo di regredire. Non vorremmo - scrive Il Presidente di Lpi - che tale tipo di provvedimento, nasconda una strategia di Federfarma, per far morire lentamente le Parafarmacie. Togliere mercato alle Parafarmacie significa sicuramente non avere interesse successivo a far crescere questo settore e chiuderlo nella morsa di Federfarma tanto da aver previsto anche un percorso di riassorbimento, una sorta di graduatoria, per assegnazioni di sedi farmaceutiche.
Desidererei sapere cosa ne pensi il Ministro del Lavoro di queste scelte anti-occupazionali, e anti-Europee, come vorrei sapere cosa ne pensano le Università di Farmacia, Enpaf, Ordine dei Farmacisti, Fofi. Invierò loro quest’ articolo".

"Noi di Lpi, sigla sindacale rappresentata da circa 500 farmacisti titolari di parafarmacia, siamo assolutamente contrari a manovre di chiusura codici univoci Nuove Parafarmacie come a Riassorbimenti e sanatorie varie. La Libera Professione come il Libero accesso alla stessa, come segnalato dagli ultimi lavori della Commissione UE, è l’unica soluzione che crediamo sia necessaria per risolvere la questione totalitaria delle parafarmacie. Inoltre come indicato dal Giudice nella sentenza di Catanzaro la numero n. 1949/2017), il Farmacista che vende in parafarmacia Farmaci di prescrizione medica, come quelli di Fascia A, non può essere condannato penalmente, poiché ci sono i titoli per escludere l’abusivismo professionale. Ci auguriamo quindi che provvedimenti come quello depositato da Santini comma 13 art.41.46, che prevede la chiusura di codici univoci per nuove aperture di Parafarmacie, siano stralciati con la massima urgenza", conclude Ruggiero.

16 novembre 2017
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