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Embrioni abbandonati: Affari sociali approva testo base Idv che prevede adozione


La commissione Affari sociali di Montecitorio ha approvato il testo base presentato da Antonio Palagiano (Idv), che propone l’impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di Pma. Si tratta della possibilità di adottare, per le coppie, gli embrioni abbandonati.

04 NOV - La seduta di ieri pomeriggio della Commissione Affari Sociali ha approvato come testo base il disegno di legge presentato da Antonio Palagiano (Idv) che intende consentire l’impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di procreazione medicalmente assistita allo scopo di adottarli da quelle famiglie che ne facessero richiesta.
 
Decisamente soddisfatto Palagiano che spiega il senso della sua iniziativa: “ho proposto, come testo base, quello presentato a mia prima firma nel gennaio 2009, puntando, così a risolvere concretamente, uno degli aspetti rimasti irrisolti dopo la storica sentenza dell'aprile 2009 della Consulta, che ha scardinato, di fatto, tutto l’impianto della Legge 40”.
 
L’obiettivo dell’onorevole dipietrista è “fornire indicazioni ai centri di procreazione assistita su cosa fare degli embrioni soprannumerari, quotidianamente prodotti in Italia” che poi aggiunge “non consentirò a nessuno di trasformare anche tale questione in una battaglia ideologica, che approderebbe in un inutile scontro muro contro muro, così come avvenuto per il testamento biologico”.
 
Il problema degli embrioni “abbandonati” non è di poco conto secondo i dati del Ministero della Salute sarebbero circa 10.000 e sarebbero destinati ad aumentare. Le domande che si è posto Palagiano sono “che fine faranno gli embrioni conservati in un centro di Pma? E cosa accadrebbe se questo dovesse chiudere? Chi pagherà per il mantenimento a tempo indefinito della crioconservazione, che richiede periodici quanto costosi rabocchi di azoto liquido?”.
 
Compito della politica, secondo il deputato dell’Idv, è “dare una risposta chiara e indifferibile. Poiché gli embrioni sono destinati a morte certa in un laboratorio”. Per questo Palagiano non ha accettato un testo alternativo, frutto dell’abbinamento con quello proposto da Maria Antonietta Farina Coscioni (radicale eletta nelle lista del Pd) che affronta il problema degli embrioni in un contesto più ampio e di totale revisione della legge 40. Ciò secondo Palagiano “avrebbe inevitabilmente comportato un nulla di fatto, creando tensioni, fazioni e criticità, che non avrebbero portato ad  alcun risultato concreto. L’obiettivo della mia proposta di legge è invece quello di risolvere concretamente un problema al di là delle ideologie, della concezione della vita e delle credenze religiose”.
 
Maria Antonietta Farina Coscioniintervenendo sull’ordine dei lavori ha risposto al relatore come la sua proposta di legge sia volta a correggere alcuni aspetti della legge n. 40 che l’Idv ha sempre fortemente contrastato. Dunque la coscioni ha chiesto a Palagiano di chiarire se il suo partito abbia cambiato parere sulla legge 40. Immediata la replica di Palagiano per precisare che né lui né il suo gruppo hanno mutato il giudizio sulla legge.
 
Nel corso del dibattito poi Domenico Di Virgilio(PdL) ha annunciato a nome del suo gruppo il voto favorevole sulla proposta del relatore di adottare il progetto di legge di Palagiano come testo base per il prosieguo dell’esame.
 
Infine l’intervento del sottosegretario Eugenia Roccellache ha fornito alcune precisazioni. In particolare, che i fondi stanziati per l’istituzione della biobanca presso l’ospedale Maggiore di Milano sono stati utilmente impiegati per la realizzazione di una struttura che sarà comunque utilizzata. Inoltre il ministero della Salute ha provveduto a istituire una commissione al fine di accertare le ragioni del mancato trasferimento degli embrioni crioconservati presso tale biobanca, giungendo alla conclusione che esso è dipeso soprattutto dalle preoccupazioni di ordine giuridico e assicurativo dei centri in cui gli embrioni attualmente si trovano. Inoltre la Roccella ha ricordato che il problema degli embrioni crioconservati debba essere affrontato, anche alla luce dell’aumento del loro numero in seguito alla sentenza della Corte costituzionale sulla legge 40. Comunque anche la Roccella si è dichiarata favorevole all’adozione della proposta di legge Palagiano come testo base per il prosieguo dell’esame.
 
Cosa prevede la proposta di legge in sintesi
Composta di quattro articoli, prevede la possibilità di consentire l’impianto degli embrioni abbandonati giacenti presso i centri italiani di procreazione medicalmente assistita.
 
L’articolo 1definisce gli embrioni in stato di abbandono. Considerando in stato di abbandono quegli embrioni prodotti con tecniche di Pma, prima della legge 40/2004, che i genitori biologici, o le singole donne, per iscritto, hanno rinunciato a utilizzare, e gli embrioni di coppie o singole donne, non più rintracciabili, da almeno due anni, dalle strutture di crio-conservazione. Si prevede anche, entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, il trasferimento degli embrioni abbandonati presso la biobanca nazionale situata presso il Centro trasfusionale e di immunologia dei trapianti dell’Irccs Ospedale Maggior» di Milano.
 
L’articolo 2disciplina l’adozione degli embrioni in stato di abbandono: consentita a coppie maggiorenni di sesso diverso, sposate o conviventi da almeno due anni; le domande di adozione, una sola a coppia, sono presentate al tribunale per i minorenni; la domanda di adozione può essere presentata se almeno uno dei componenti della coppia è cittadino italiano, se la donna ha massimo quaranta anni e l’uomo massimo quarantacinque anni. La coppia non deve avere figli propri; è consentito, tuttavia, presentare domanda di adozione se uno solo dei componenti ha figli propri.
 
L’articolo 3 illustra i criteri e le procedure per il trasferimento endouterino degli embrioni in stato di abbandono. In particolare: tutte le operazioni di trasferimento sono effettuate esclusivamente presso la bio-banca nazionale; gli embrioni in stato di abbandono sono ripartiti tra i tribunali per i minorenni; ogni coppia potrà ricevere un solo embrione per l’impianto endouterino.
 
L’articolo 4 disciplina l’acquisizione e l’irrevocabilità della genitorialità per cui dall’impianto embrionale derivano per la coppia i diritti e i doveri relativi al ruolo genitoriale nei confronti del nascituro, comprese le responsabilità relative all'andamento della gravidanza.
Il bambino nato è figlio legittimo della coppia.

04 novembre 2011
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