Governo clinico: Aula respinge la pregiudiziale di costituzionalità
Si è conclusa intorno alle 20.30 la seduta dell'Assemblea di Montecitorio, che con 281 voti contrari, 217 a favore e un astenuto ha respinto la pregiudiziale dell’Opposizione sul testo unico sul governo clinico. Domani avrà inizio l'esame del testo.
09 GIU - La seduta si è aperta con l’illustrazione da parte della deputata
Donata Lenzi (PD) della questione pregiudiziale n. 1. Lenzi ha ricordato i pareri espressi dalla Commissione parlamentare per le questioni regionali e dalla I Commissione Affari Costituzionali, sottolineando che talune disposizioni recate dal testo unificato in esame intervengono su materie rientranti nell'ambito della competenza concorrente tra lo Stato e le Regioni con norme specifiche e di dettaglio, “contraddicendo, tra l'altro, la logica ispiratrice del federalismo fiscale”.
Anche
Fabio Evangelisti (IdV), dopo aver espresso preliminarmente un giudizio critico sul merito del testo unificato in discussione - in particolare sulle norme concernenti la disciplina delle nomine agli incarichi dirigenziali e direttoriali - ha condiviso il parere secondo il quale, nonostante le modifiche apportate, gravemente lesivo delle prerogative costituzionalmente riconosciute alle Regioni, dichiarando quindi il voto favorevole del suo gruppo sulla questione pregiudiziale Lenzi n. 1.
E' stata quindi la volta di
Paola Binetti (UdC), che ha affermato come il Parlamento abbia il diritto di dettare i principi generali in materia di governo delle attività cliniche per garantire maggiore efficienza del Servizio sanitario nazionale e dare attuazione al diritto alla salute sancito dall'articolo 32 della Costituzione. Binetti ha quindi voluto sottolineare la necessità di intervenire sulla logica clientelare che presiede attualmente le nomine in campo sanitario, assicurando ai pazienti il diritto di scelta del medico.
Intervenuto poi
Davide Caparini (LNP) che ha richiamato le motivazioni sulla base delle quali la Commissione parlamentare per le questioni regionali, ed espresso parere contrario sul provvedimento in discussione. Molti componenti del gruppo della Lega Nord Padania, ha ricordato Caparini, "hanno sollecitato l'intervento della Commissione parlamentare per le questioni regionali e tale intervento è stato condotto legittimamente, anche con il concorso di tutte le forze presenti all'interno della Commissione bicamerale. Il dato politico - che diventerà poi un dato oggettivo nel momento in cui il provvedimento sarà esaminato dal Parlamento e dunque emendato - consiste nel fatto che, a fronte dell'approvazione della clausola di cedevolezza nei confronti della competenza delle Regioni (ovvero dell'emendamento proposto dalla Lega Nord), cadono le motivazioni e i presupposti per la questione pregiudiziale che in questo momento stiamo esaminando. Pertanto, per coerenza e anche per continuità di azione, chiedo ai colleghi di ritirare tale questione pregiudiziale, in quanto, in subordine, la Lega Nord ovviamente sarà costretta a esprimere voto contrario".
Infine
Giorgio Clelio Stracquadanio (PdL), secondo il quale il testo unificato in esame ha recepito tutte le condizioni e le osservazioni poste dalle Commissioni in sede consultiva, nel pieno rispetto del principio di legislazione concorrente. Il deputato ha quindi invitato al ritiro della questione pregiudiziale presentata, che giudica “priva di fondamento”, dichiarando altrimenti il voto contrario del suo gruppo.
La Camera ha quindi proseguito con votazione nominale elettronica.
Presenti 499
Votanti 498
Astenuti 1
Maggioranza 250
Hanno votato sì 217
Hanno votato no 281
L'Aula ha così respinto la questione pregiudiziale per motivi di costituzionalità Lenzi n. 1.
09 giugno 2010
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