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Terzo settore. M5S: “Testo frutto dei pasticci del Pd, va riscritto”. Via libera dalla Affari Sociali ma con 16 condizioni e 17 osservazioni


Questo il commento dei componenti M5S della Commissione Affari Sociali alla Camera: "Un testo poco chiaro e pasticciato, che abbiamo cercato di migliorare in tutti i modi. Tra le modifiche più significative c’è sicuramente quella che garantisce maggiore trasparenza sui compensi degli organi di amministrazione. Si è cercato anche di colmare i dubbi nel processo di acquisizione della personalità giuridica degli enti del terzo settore". IL PARERE 

26 LUG - “Oggi è stato approvato il parere della Commissione affari sociali della Camera, che ha la finalità di integrare e correggere la riforma sul terzo settore ereditata dal Pd. Un testo poco chiaro e pasticciato, che abbiamo cercato di migliorare in tutti i modi anche grazie al lavoro svolto dal relatore del MoVimento 5 Stelle Giorgio Trizzino, che ringraziamo”. Lo dicono i componenti M5S della Commissione Affari Sociali alla Camera, che oggi ha approvato il parere allo schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al decreto sul codice del Terzo Settore. Il parere favorevole è però stato vincolato a ben 16 condizioni e 17 osservazioni.

“Pur riconoscendo necessario un riordino, va precisato che l’impostazione iniziale che era stata data al provvedimento non tutelava adeguatamente le realtà più piccole che compongono il terzo settore. Tra le modifiche più significative - aggiungono - c’è sicuramente quella che garantisce maggiore trasparenza sui compensi degli organi di amministrazione. Abbiamo inoltre voluto garantire una maggiore equità tra i lavoratori evitando divergenze retributive eccessive e distribuzione indiretta di utili”.

“Si è cercato anche di colmare i dubbi nel processo di acquisizione della personalità giuridica degli enti del terzo settore. Queste modifiche - sottolineano- sono la prova che il Governo sta lavorando sinergicamente nella giusta direzione per garantire ampia rappresentatività a tutti gli attori che si trovano all’interno del terzo settore”.

“Purtroppo non ci sarà la proroga richiesta di 4 mesi dal 3 agosto al 3 dicembre 2018, il termine ultimo per approvare in via definitiva il decreto legislativo correttivo del Codice. Proroga che avevamo richiesto per permettere al Governo di lavorare sulle modifiche appena approvate. In conferenza dei capigruppo alla Camera il Pd si è espresso contro la calendarizzazione d’urgenza e di fatto, è mancata l'unanimità necessaria per prorogare i tempi per l’adozione da parte del Governo del decreto Correttivo”, concludono i portavoce.

26 luglio 2018
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