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Medici Inps. I sindacati: “Bene stop su concorsi da finanziare con risorse per i controlli dei lavoratori in malattia”


I sindacati Fimmg, Snami, Sumai, Cisl e Uil plaudono alla bocciatura in commissione Bilancio dell’emendamento della Lega alla Legge di Bilancio che prevedeva l’apertura di una procedura concorsuale per titoli ed esami, da finanziarsi con parte delle risorse desinate ai controlli. “Sfiorata la tragedia perfetta”.

23 NOV - I sindacati Fimmg, Snami, Sumai, Cisl e Uil “esprimono soddisfazione e sollievo per lo stop sancito dalla Commissione Bilancio per mancata copertura finanziaria alla incomprensibile proposta normativa 35.3 presentata dai parlamentari della Lega a prima firma Vanessa Cattoi. L’apertura di una procedura concorsuale per titoli ed esami, cosi come era previsto dall’emendamento Cattoi, per 881 medici deputati a svolgere tutte le funzioni medico legali istituzionali, compresa la medicina fiscale, mediante il trasferimento di risorse oggi destinate e vincolate al controllo dei lavoratori in malattia (Polo Unico), sarebbe stata una “tragedia perfetta””.
 
“La consistenza numerica – spiegano in una nota le organizzazioni -di medici prevista non avrebbe assolutamente colmato le severe carenze di personale medico in ambito INPS, avrebbe sancito il fallimento della riforma del polo unico della medicina fiscale, compromettendo senza ombra di dubbio uno dei cardini della riforma (ovverosia la certezza del controllo) e non avrebbe soddisfatto le esigenze dei medici addetti alle attività istituzionali ,assistenziali, previdenziali ed al contenzioso sanitario di competenza INPS, rendendo quindi necessari ulteriori contratti anomali "libero professionali" per un’attività in realtà coordinata e continuativa”.
 
“La procedura concorsuale – prosegue la nota - avrebbe inoltre sancito il sostanziale "licenziamento", dopo decenni di attività, per la maggior parte degli attuali medici fiscali (facenti parte delle liste ad esaurimento e tutelati da specifiche norme di legge) di cui molti monoreddito, nonché per la maggior parte dei medici convenzionati esterni che comunque operano in Inps in evidente subordinazione da circa dieci anni”.
 
“Una tragedia perfetta – proseguono i sindacati - ed un danno non solo economico per il Sistema Italia! Le sottoscritte OOSS chiedono con forza ai Ministeri competenti, ai relatori e a tutti i componenti delle Commissioni Bilancio di respingere qualsiasi tentativo di riproposizione di proposte normative simili. Nel contempo si invita il Governo a valutare, invece, soluzioni normative che guardino a forme convenzionali, in linea con quanto era previsto dall’Atto di Indirizzo della Medicina Fiscale (Decreto 2 agosto 2017 del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali - G.U. n. 229 del 30.09.2017), che con costi minori, rispetto a forme contrattuali di dipendenza, potrebbero risolvere celermente le problematiche di organico presenti in INPS, superando le criticità legate ai vincoli dei contratti autonomi nella pubblica amministrazione e permettendo all’INPS di avere risorse professionali adeguate alle esigenze presentate, con formule contrattuali congrue riguardo all’assetto normativo nazionale e all’impostazione giurisprudenziale europea, con garanzia tra le parti, fornendo le necessarie e indispensabili tutele ai sanitari addetti a tali funzioni”.
 
“A tal fine – conclude il comunicato - si auspica che i Ministeri competenti, diano un forte input, finanche con un intervento legislativo, alla riapertura del tavolo tra OO.SS e INPS, che coinvolga anche la FNOMCeO, e che consenta di concludere l’enorme lavoro negoziale già fatto portando in breve tempo alla stipula di una convenzione che ottimizzi sia in termini di costi che di risultato la Riforma del Polo Unico della Medicina Fiscale”.

23 novembre 2018
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