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Alcol. Ministero della Salute. “Preoccupa il consumo tra i giovani”


Cresce il fenomeno del binge drinking e del consumo fuori pasto, soprattutto tra i giovani, in particolare donne. Tra le ragazze di 14-17 anni la quota delle consumatrici fuori pasto è passata dal 6% del 1995 al 14,6% del 2010. Lo rileva la Relazione del ministero della Salute al Parlamento.

23 FEB - “Preoccupano i dati della diffusione di consumo di alcol, soprattutto a livello giovanile, che richiedono attenzione e impegno maggiore circa l'educazione al bere sano e moderato da parte di tutti". Ad affermarlo è il ministro della Salute, Renato Balduzzi, commentando nell'ottava Relazione sugli interventi realizzati da Ministero e Regioni in attuazione della legge-quadro 125/2001 in materia di alcol e problemi correlati al consumo di alcol presentata a dicembre al Parlamento e pubblicata oggi sul sito del ministero. Balduzzi ha quindi annunciato l’“intenzione, insieme al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo e al ministro Andrea Riccardi, che ha la delega per le politiche giovanile, di approfondire il ruolo delle agenzie educative e della scuola nel contrasto del consumo smodato di alcol".

Se dai dati della Relazione portano buone notizie relativamente alla mortalità legata alla patologie connesse all'uso di alcol, diminuita de12% dal 2007 al 2008), alla percentuale degli utenti in trattamento (seppure con una lieve diminuzione dell’1,8% dal 2008 al 2009), preoccupa il persistere di alti tassi di consumo di alcolici tra i giovani. In particolare, si diffonde sempre più la pratica di consumare bevande alcoliche in grande quantità in breve tempo fuori pasto. In particolare nel 2010 il fenomeno del binge drinking ha riguardato il 13,4% degli uomini e il 3,5% delle donne. Nella fascia tra i 18 e i 24 anni la percentuale di donne che pratica il binge drinking sale al 9,7 %.
I consumatori fuori pasto sono “notevolmente” aumentati nel corso dell'ultimo decennio: dal 33,7 % al 41,9% i consumatori tra i 18 e 24 anni; dal 14,5 al 16,9 quelli tra 14 e 17 anni. E' tra le ragazze di 14-17 anni che la quota delle consumatrici fuori pasto raddoppia negli ultimi 15 anni, passando dal 6 % del 1995 al 14,6% del 2010.

La Relazione, secondo il ministero, “conferma quindi il passaggio dal tradizionale modello di consumo mediterraneo, con consumi quotidiani e moderati, incentrati prevalentemente sul vino, a un modello più articolato, che risente sempre più dell'influsso culturale nordeuropeo”.

Tuttavia i livelli generali di consumo tra il 2009 e il 2010, sottolinea però il ministero, registrano un trend di lieve diminuzione tra i giovani fino a 25 anni (dal 34,3% al 34,1%) e tra le donne (dal 15,7% al 14,6%). Dunque, afferma Balduzzi nella presentazione della Relazione, “le politiche di contrasto nazionali e regionali stanno ottenendo qualche riscontro: è necessario continuare a consolidare i dati positivi e contenere i problemi più rilevanti, rafforzando in particolare gli interventi di prevenzione e un attento monitoraggio che guidi verso l'adozione delle politiche più adeguate". Questo vale, secondo il ministro, soprattutto nei confronti dei più giovani: "Dobbiamo aiutare i giovani a fronteggiare le pressioni sociali al bere in contesti significativi come la scuola, i luoghi del divertimento, della socializzazione e dello sport, e realizzare interventi di intercettazione precoce del consumo giovanile a rischio, accompagnandoli con appropriati interventi di sostegno e motivazione al cambiamento, secondo la strategia già sperimentata a livello internazionale ed europeo e sarà recepita nel nuovo Piano Sanitario Nazionale".

 

23 febbraio 2012
© Riproduzione riservata

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