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Medicina di genere: Camera approva mozione unificata


L’Aula di Montecitorio ha approvato la mozione unificata sulla medicina di genere, presentata da tutti i partiti politici, che impegna il governo ad assumere impegni precisi sulla materia. Sulla mozione, prima del voto, anche Balduzzi, a nome del governo, aveva espresso parere favorevole 

27 MAR - Oggi pomeriggio l’Aula di Montecitorio ha espresso parere favorevole alla mozione unitaria sulla medicina di genere che impegna il governo ad azioni concrete quali il potenziamento della ricerca medica, scientifica e farmacologica nell’ambito della medicina di genere; l’inserimento della medicina di genere nei programmi dei corsi di laurea in medicina e chirurgia e delle scuole di specializzazione; la realizzazione di master dedicati post laurea; l’individuazione di percorsi che garantiscano all'interno delle strutture sanitarie pubbliche l'esistenza o la realizzazione di dipartimenti dedicati alla medicina di genere.
 
Lo stesso governo, presente in Aula con il ministro Balduzzi, che prima del voto si era espresso favorevolmente sulla mozione, nei giorni scorsi aveva chiesto ai presentatori di unificare le sei mozioni essendo queste nella sostanza praticamente identiche.
 
Antonio Palagiano, Idv, che due anni fa presentò per primo una mozione in materia si è detto “soddisfatto per l’approvazione della mozione bipartisan” ma ha aggiunto che “ora il Governo deve mettere in atto azioni concrete”.
Sulla stessa linea Livia Turco, anche lei prima firmataria di una mozione sulla medicina di genere a nome del Pd, che ha ribadito come la “discussione ha un senso se si traduce in misture concrete”.
Per Paola Binetti, prima firmataria di una mozione dell’Udc, il voto di oggi è “un bel segnale, una dimostrazione unitaria di condivisione di tutti gli obiettivi”. La  parlamentare dell'Udc poi aggiunge "attuare i principi della medicina di genere aiuta a comprendere meglio le differenze con cui uomo e donna rispondono alle stesse patologie e agli stessi trattamenti farmacologici, a conferma della specificità biologica su cui successivamente si innestano abitudini e stili di vita diversi, che nella donna mostrano degli indicatori di stress più acuti e più prolungati". 
 
"Credo che il risultato raggiunto oggi in Aula sia importante per la reale messa in atto degli impegni che abbiamo chiesto al Governo. La medicina di genere deve essere potenziata nel nostro Paese, per tutelare la salute non solo delle donne, ma di tutti i cittadini italiani”. Questa la conclusione di Palagiano. 

27 marzo 2012
© Riproduzione riservata

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