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Coronavirus. Speranza: “La battaglia non è vinta. Ora potenziamo i Covid Hospital” 


Il Ministro della Salute su Radio Capital anticipa le ulteriori misure per la sanità che saranno inserite nel prossimo ‘Decreto Aprile’ ma è ancora prudente per la Fase 2. Su riforma titolo V: “Ci ragioneremo dopo l’emergenza”. E poi aulla app ‘Immuni’: “Potrà essere molto utile per rafforzare la sanità digitale del Paese”

20 APR - “Abbiamo tutti insieme approvato le norme perché il 4 maggio sia una data attorno alla quale dobbiamo costruire questa fase 2. Mi auguro che al più presto ci possa essere un incontro tra le forze sociali e con loro irrobustire il documento del 14 di marzo che ci ha aiutato in queste settimane difficili per avere sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma voglio essere chiaro su un punto: la battaglia non è vinta”, sono queste le parole del Ministro della Salute, Roberto Speranza pronunciate nella trasmissione Circo Massimo su Radio Capital.
 
Il Ministro oltre a ribadire la sua proverbiale prudenza ha anticipato anche degli interventi per potenziare la sanità territoriale nel prossimo Dl Aprile: “Investiremo risorse per rafforzare la rete di assistenza sul territorio (si parla di 5mila assunzioni in più, ndr.). Un tema, infatti, sono gli ospedali Covid specializzati. Abbiamo bisogno di strutture che si specializzano sul Covid, perché gli ospedali misti facilmente moltiplicano il contagio: è molto difficile bloccarlo quando si hanno nella stessa struttura pazienti Covid e non Covid. Molte ne sono nate in giro per l'Italia, dobbiamo insistere su questo terreno”.
 
Un commento anche sulla App `Immuni´ per il tracciamento dei contatti: “È stato già firmato il contratto così che possa accelerare nel più breve tempo possibile. L'app è uno degli strumenti: in questa vicenda non c'è una mossa salvifica. Oltre alla prima funzione essenziale di tracciare i contatti, la app potrà essere molto utile per rafforzare la sanità digitale del nostro Paese”.
“Questa app – ha specificato Speranza - può andare anche al di là del Covid, immaginando come il paziente a casa possa avere una modalità di comunicazione diretta con il medico e le strutture sanitarie. Credo ci aiuterà anche a colmare un divario sul terreno della sanità digitale”.
 
Rispetto alla riforma del titolo V Speranza ha poi ribadito che non c’è nessuna fretta: “Sono riflessioni, anche di natura costituzionale, che faremo con grande profondità un attimo dopo che sarà chiusa l'emergenza. Ora è il momento di lavorare insieme, senza alcuna polemica, gomito a gomito”.

20 aprile 2020
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