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Glifosato. Senato “bifronte” approva quattro mozioni, due per vietarlo e due per utilizzarlo


Da Palazzo Madama semaforo verde a quattro mozioni sul glifosato: due per l'eliminazione ed altre due per il mantenimento del suo utilizzo. In questo modo non si impegna il Governo a dire stop all'erbicida. Approvate dunque con modifiche sia le mozioni che ne chiedono la revoca – primo firmatario il senatore Saverio De Bonis – sia quella presentata da Elena Cattaneo a favore dell’utilizzo.

22 LUG - L'Assembela del Senato ha ieri approvato quattro mozioni sul glifosato, due per l'eliminazione e le altre due per il mantenimento dell'utilizzo. Una decisione, questa, che di fatto evita di vincolare il Governo allo stop dell'erbicida. Sono state approvate, sebbene con qualche modifica, sia le mozioni che chiedano di revocare l’uso del glifosato – primo firmatario il senatore Saverio De Bonis (Misto) – sia quella presentata dalla senatrice a vita Elena Cattaneo.
 
Nel corso del dibattito il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha proposto alcune modifiche accolte dai diversi proponenti. 
 
Più nel dettaglio, la mozione De Bonis (Gruppo Misto), impegna il Governo:
1) ad assumere ogni iniziativa in sede europea per rivedere le decisioni del 2017 sull'utilizzo di glifosato e a sospendere nelle more gli effetti del comunicato del Ministero della salute del 19 dicembre 2017 con cui si è recepito il rinnovo della sostanza attiva glifosato per 5 anni;
2) a prevedere che i grani esteri, provenienti da aree dove il clima impone l'impiego di glifosato, siano assoggettati al principio di precauzione comunitario;
3) a valutare la possibilità di emanare una circolare che vieti la presenza di glifosato in tutte le stive di grano importato, anche se già sdoganato in altri porti europei, e a disporre, di conseguenza, l'intensificazione delle attività di controllo e monitoraggio in tutte le infrastrutture portuali italiane, in particolare nei porti della Puglia dove sbarcano la maggior parte delle navi contenenti grano duro proveniente dagli Stati Uniti e dal Canada, con lo scopo di garantire la sicurezza alimentare, ambientale e sanitaria;
4) a promuovere, anche mediante lo strumento della decretazione di urgenza, interventi normativi finalizzati a vietare l'utilizzo e la presenza della sostanza attiva glifosato negli alimenti, oltre che a scoraggiare l'acquisto e l'utilizzo di grani esteri, che vengono miscelati con il grano duro nazionale, di ottima qualità, falsando le quotazioni del mercato italiano;
5) ad adottare tutte le necessarie misure di precauzione sul territorio nazionale volte a proteggere la sanità pubblica nonché la salubrità dell'ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna.
 
La mozione di Cattaneo (Aut), impegna il Governo:
1) a realizzare con i Ministeri della salute, delle politiche agricole e dell'ambiente una valutazione complessiva delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili rispetto all'erbicida glifosato, corredata da analisi di impatto comparative degli erbicidi e delle tecniche agrarie succedanee utilizzabili in caso di divieti e restrizioni all'uso di detto erbicida;
2) ad acquisire dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti una relazione di sintesi circa la quantificazione dell'eventuale maggiore onerosità e il profilo di rischio tossicologico di prodotti disponibili all'utilizzo per realizzare il diserbo manutentivo delle rispettive infrastrutture, qualora fosse vietato l'utilizzo del glifosato;
3) a valutare l'opportunità di subordinare ogni iniziativa normativa e regolamentare su eventuali restrizioni o ampliamenti dell'ambito permesso di utilizzo dell'erbicida glifosato all'acquisizione delle valutazioni sanitarie, ambientali ed economiche;
4) a trasmettere al Parlamento la relazione e ogni altro elemento informativo utile al fine di elaborare scelte politiche e legislative basate sulle migliori evidenze disponibili necessarie ad orientarsi nella disciplina di ambiti e materie ad elevata complessità tecnico-scientifica.
 
La mozione di Lonardo (FI), impegna il Governo:
1) ad assumere ogni idonea iniziativa in sede europea per promuovere la revisione delle decisioni assunte in merito all'utilizzo del glifosato con regolamento di esecuzione (UE) n. 2017/2324 della Commissione, del 12 dicembre 2017;
2) ad adottare tutte le necessarie misure di precauzione sul territorio nazionale volte a proteggere la sanità pubblica, nonché la salubrità dell'ambiente, con specifico riferimento alla tutela delle acque, della flora e della fauna;
3) a promuovere, anche mediante lo strumento della decretazione di urgenza, degli interventi normativi finalizzati a vietare l'utilizzo e la presenza della sostanza attiva glifosato negli alimenti.
 
La mozione illustrata di Sbrana (L-SP), impegna il Governo:
1) a sostenere iniziative volte ad un utilizzo più responsabile dei fitofarmaci in agricoltura;
2) a potenziare, non solo presso i punti di entrata esterni del nostro Paese ma anche presso i punti di stoccaggio interni sul territorio, il sistema dei controlli per i residui di fitofarmaci e quindi sul loro utilizzo appropriato in agricoltura, con particolare riguardo ai prodotti destinati all'alimentazione umana importati da Paesi terzi per i quali sia possibile verificare il loro trattamento con glifosato oltre la soglia consentita in ambito europeo;
3) ad individuare processi produttivi ecosostenibili quali difesa integrata, lotta biologica e ricorso a principi attivi naturali di nuova generazione anche derivati dalle piante officinali ovvero biocidi ad uso insetticida, fungicida, erbicida e battericida;
4) ad assumere ogni utile iniziativa finalizzata alla promozione di programmi di ricerca sui sistemi produttivi agroalimentari, allo scopo di sostenere lo sviluppo di un'agricoltura maggiormente sostenibile ed innovativa;
5) a predisporre un piano nazionale sementiero che permetta, da una parte, di investire su colture quali leguminose, frutta in guscio e, soprattutto, frumento duro e tenero, che negli ultimi anni hanno perso superfici coltivate a favore di un forte aumento delle importazioni da Paesi terzi, e, dall'altra, sostenerne il prezzo sui mercati favorendo la coltivazione nelle zone storicamente vocate del Sud Italia.

22 luglio 2020
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