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Lauree abilitanti. De Cristofaro (Sott. Mur): “L’auspicio è che proposta Governo sia ben accolta e migliorata dal Parlamento”


"Sulla proposta si registrano davvero tante e positive attese, non solo da parte delle università, ma anche e soprattutto da parte del mondo degli studenti, ai quali verranno date maggiori possibilità di accedere, peraltro in tempi più ristretti per loro, al mondo delle professioni". Così il sottosegretario al Ministero dell'Università e della Ricerca rispondendo oggi alla Camera all'interrogazione presentata da Sarli (M5S).

17 NOV - "Confido che la proposta del Governo sulle lauree abilitanti possa essere ben accolta e, anzi, migliorata nel corso dell'esame parlamentare, sul quale si registrano davvero tante e positive attese, non solo da parte delle università, ma anche e soprattutto da parte del mondo degli studenti, ai quali verranno date maggiori possibilità di accedere, peraltro in tempi più ristretti per loro, al mondo delle professioni".
 
Così Giuseppe De Cristofaro, sottosegretario all'Università e alla Ricerca rispondendo oggi alla Camera all'interrogazione di Doriana Sarli (M5S) sul disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 ottobre.
 
Di seguito la risposta integrale del sottosegretario De Cristofaro.
 
"Desidero ringraziare gli onorevoli interroganti poiché con il loro quesito, che pure si concentra sulla sola figura dei medici veterinari, consentono, in realtà, di illustrare il percorso più generale e sistemico che il Ministero dell'Università e della ricerca ha intrapreso al fine di riformare l'intero sistema dell'accesso alle professioni regolamentate, tra le quali, per l'appunto, anche quella, da loro indicata, del medico veterinario. Com'è noto, sin dall'inizio del mandato il Ministro dell'Università e della ricerca ha ritenuto prioritaria l'esigenza di procedere al generale intervento di semplificazione del sistema delle lauree e di attuare un rinnovamento delle modalità di espletamento dell'esame di Stato, allo scopo di consentire l'accesso immediato all'esercizio delle professioni, neutralizzando così il lasso temporale finora intercorrente tra il conseguimento della laurea e la partecipazione alla prima sessione utile per l'esame di Stato.
 
Il primo passo è stato rappresentato dalla laurea in medicina e chirurgia. Ciò è avvenuto sia per dare una risposta immediata all'esigenza di fronteggiare le condizioni di criticità del Servizio sanitario nazionale, in conseguenza dell'emergenza epidemica, sia in nome di un processo, già avviato, di revisione dell'ordinamento didattico di tale corso di laurea, all'interno del quale era già stato incluso un tirocinio professionalizzante.
 
Così, già con il cosiddetto decreto Cura Italia, è stato previsto, come ben sappiamo in quest'Aula, peraltro, che il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia abiliti all'esercizio della professione di medico chirurgo.
 
Sulla base degli ottimi risultati di questa prima misura, si è ritenuto, dunque, anche e soprattutto in ragione delle tante sollecitazioni ricevute in questi mesi dalle forze parlamentari, che fosse ormai maturo un più ambizioso intervento, che, in considerazione del particolare rilievo anche costituzionale della materia, non poteva che formare oggetto di uno specifico disegno di legge da sottoporre alla valutazione del Parlamento. Nella visione di un nuovo sistema di formazione universitaria, che concorra alla necessaria transizione in chiave di ammodernamento del Paese, è stato, dunque, predisposto un disegno di legge governativo, presentato nei giorni scorsi proprio in questo ramo del Parlamento, che ha l'ambizione di riformare in chiave sistematica il sistema dei titoli abilitanti, facendo leva su quei percorsi universitari che contengono già, per propria natura, importanti segmenti formativi di valore professionalizzante. Va detto, peraltro, che, proprio in ragione dell'elevato valore strategico che il Ministero gli ha assegnato, al disegno di legge è stato conferito dal Governo il formale valore di collegato alla manovra di bilancio, il che consentirà, dunque, di proseguire nel suo esame parlamentare anche in parallelo alla predetta manovra.
 
Il disegno di legge enumera innanzitutto una serie di lauree alle quali può conferirsi valore abilitante. A tal riguardo, sono lieto di far presente che, tra queste, vi è proprio la laurea magistrale in veterinaria, che, assieme a quelle in odontoiatria, farmacia e psicologia, completa il percorso in tal senso già avviato per le professioni sanitarie. Per completezza di informazione, in vista dell'esame che prenderà inizio proprio qui alla Camera dei deputati, è opportuno far presente che il disegno di legge non esaurisce la propria finalità con il conferimento del valore abilitante alle citate lauree, ma consentirà di proseguire in futuro il percorso già avviato. Ciò sarà possibile grazie alla norma aperta, introdotta dal disegno di legge, che permetterà di continuare ad ampliare il sistema dei titoli universitari abilitanti, estendendoli a ulteriori classi di laurea, che sono state individuate sulla base delle specifiche caratteristiche formative dei relativi corsi di studio. La procedura prevista, che coinvolge ordini e collegi professionali, nonché il Ministero vigilante sulla professione interessata, potrà consentire di rendere abilitanti le lauree per l'accesso alle professioni regolamentate di tecnologo alimentare, dottore agronomo e dottore forestale, pianificatore paesaggista, conservatore, assistente sociale, attuario, biologo, chimico, geologo. Un intervento, dunque, che si inserisce nel solco delle misure di modernizzazione e di semplificazione, che, come abbiamo compreso, - ovviamente abbiamo compreso vivendo la dolorosa esperienza della crisi attuale -, servono molto, naturalmente, in questo quadro, al nostro Paese e ai nostri giovani.
 
Concludo, pertanto, confidando che la proposta del Governo possa essere ben accolta e, anzi, migliorata nel corso dell'esame parlamentare, sul quale si registrano davvero tante e positive attese, non solo da parte delle università, ma anche e soprattutto da parte del mondo degli studenti, ai quali verranno date maggiori possibilità di accedere, peraltro in tempi più ristretti per loro, al mondo delle professioni".
 
In sede di replica, Doriana Sarli (M5S) ha sottolineato come l'interrogaziona sia stata presentata lo scorso maggio in piena pandemia.
 
"I servizi veterinari - tengo a sottolinearlo - nel corso di queste emergenze hanno rivestito, e rivestono tuttora, un ruolo strategico. Hanno svolto, e svolgono, infatti, senza interruzione di servizio, attività essenziali di controllo e di vigilanza per garantire che sia assicurato il rispetto rigoroso dei requisiti di sicurezza alimentare e di salute e benessere degli animali, a tutela della salute pubblica. Hanno, inoltre, fornito - in particolare i veterinari degli istituti zooprofilattici sperimentali, in numerose regioni - un valido supporto diagnostico al personale medico nella processazione, e talvolta anche nell'esecuzione, dei tamponi. La figura del medico veterinario è di primaria importanza per il controllo delle zoonosi, per le strategie di prevenzione e contenimento delle emergenze sanitarie e per la sicurezza degli alimenti che ogni giorno arrivano sulle nostre tavole. Va ricordato che è grazie alla sanità veterinaria se negli ultimi cinquant'anni si sono scongiurate pandemie, quale quella influenzale da sierotipi aviari e suini, se si sono eradicate, nel nostro Paese, malattie quali la rabbia, la morva, il vaiolo, l'afta epizootica, e se altre pericolose zoonosi, quali la tubercolosi e la brucellosi, sono costantemente monitorate attraverso le profilassi di Stato".
 
"A maggio scorso - ha aggiunto Sarli - ho ricevuto molte sollecitazioni dalla società civile, da studenti universitari di veterinaria e da numerosi professionisti, per promuovere iniziative che rendessero la laurea in medicina veterinaria abilitante alla professione, al pari della laurea in medicina e chirurgia. Per questo sono molto soddisfatta della presentazione, da parte del Governo, il 27 ottobre scorso, del disegno di legge contenente disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti, che comprende misure specifiche per semplificare le modalità di accesso all'esercizio delle professioni sanitarie, compresa quella di medicina veterinaria".
 
"Auspico anch'io che il percorso avviato si concluda in tempi brevi e che, grazie all'iniziativa del Governo e del Parlamento, molti giovani professionisti possano essere inseriti in tempi più rapidi nel mondo del lavoro, e sono altrettanto soddisfatta che questo riguarderà una serie di lauree alle quali si conferirà valore abilitante", ha concluso la deputata M5S.

17 novembre 2020
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