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Il Position Paper sull’evoluzione della Professione del Medico Veterinario


19 MAG -

Arriva dai veterinari del Ssn del Sivemp riuniti in occasione del 51° Congresso nazionale il documento di posizione sull’evoluzione della Professione del Medico Veterinario.

"Se riteniamo che l’efficacia attuale e futura della Medicina Veterinaria Pubblica debba essere misurata sulle capacità effettive e documentate di prevenire e gestire i rischi emergenti nella catena alimentare, per l’ambiente e la sanità animale, non possiamo trascurare i seguenti elementi.

One Health. Interazione e collaborazione con le altre professionalità del settore sanitario. Le esperienze legate all’attuale pandemia di COVID-19, così come di quelle del passato, quali la SARS e la MERS, confermano la necessità di una alleanza della Medicina Veterinaria con le altre Professioni afferenti alle scienze naturali e sociali e di quelle che operano all’interno del Sistema di Sanità Pubblica, in primis la Medicina Umana. Tale alleanza deve tradursi in una collaborazione sinergica regolata dal principio di trans-disciplinarietà dell’approccio One Health, per rendere tangibile ed operativo le relative azioni e superare le attuali criticità in tema di comunicazione, formazione e risorse finanziarie


Le nuove tecnologie e le metodologie ispettive risk-based. Acquisizione di nuove tecnologie applicate alla diagnostica, all’epidemiologia e al controllo ufficiale degli alimenti. La tecnologia dell’informazione (IT) è entrata negli ultimi anni nei programmi e relativi sistemi di sicurezza alimentare, supportate dallo sviluppo di banche dati nazionali e internazionali che richiedono la conoscenza di strumenti di interrogazione e analisi. È necessario dunque individuare le risorse materiali e formative per la creazione e implementazione di un nuovo modello ispettivo evidence-based basato sulla preliminare individuazione e successiva gestione dei fattori di rischio, almeno per alcuni patogeni ritenuti significativi per la sanità pubblica. Parte di questa evoluzione emerge anche dal nuovo quadro normativo comunitario che assegna alle autorità competenti degli  Stati membri il compito di definire una più efficace governance,  prevedendo una impostazione più scientifica e risk-based delle metodologie ispettive e dei piani di  prevenzione  e  controllo dei rischi alimentari e di sanità animale, partendo dai risultati della valutazione del rischio condotta dall’EFSA ed altre istituzioni nei passaggi più vulnerabili della filiera alimentare.                                                                                                                       

Le Università ed i nuovi percorsi formativi. Le Università devono essere in grado di trasferire le nuove conoscenze ai futuri Medici Veterinari e a tal fine possono contare sull’alleanza con la Veterinaria Pubblica (Servizi Veterinari, IIZZSS ed Uffici UVAC). Revisione dei percorsi formativi universitari, e in special modo di quelli post-universitari specialistici. Le Università devono interagire con gli organi di controllo ufficiale (Servizi Veterinari) e la rete deli laboratori (IIZZSS), al fine di:
- intercettare e strutturare nei relativi programmi le conoscenze aggiornate sui temi chiave ed emergenziali dell’attuale contesto socio-economico-sanitario, quali l’antibiotico resistenza, la sostenibilità, i cambiamenti climatici, la biodiversità, l’economia circolare l’impatto sanitario ed economico dei patogeni emergenti con carattere transfrontaliero, potenziali spillover di agenti patogeni presenti nella fauna selvatica.
- Fornire alla prossima generazione di Medici Veterinari il toolbox indispensabile per affrontare e gestire i sopraindicati temi nell’interesse della Sanità Pubblica.

Le risorse e i giovani. Occorre porre urgente rimedio alla imminente e pesante fuoriuscita di personale nei Servizi Veterinari Regionali e locali e affrontare lo squilibrio generazionale che impatterà sulla capacità di preparazione e risposta alle attuali e future minacce rappresentate da agenti virali e batterici che viaggiano sempre più velocemente in un mondo iperconnesso e globalizzato. Ed è in questo scenario che noi crediamo che la professione Veterinaria debba dotarsi di nuove competenze, di nuovi modelli organizzativo-gestionali in linea con un modello di integrazione all’interno del Ssn, secondo una logica di innovazione del sistema orientata al futuro e di percorsi formativi universitari e post-universitari in sintonia con i cambiamenti in corso Nell’ottica della ottimizzazione degli strumenti formativi partendo anche dalle innovazioni implementate durante la pandemia di Covid-19, occorre coinvolgere i giovani Medici Veterinari nella discussione sul futuro della Professione Veterinaria, ed accrescere in loro interesse e consapevolezza sulle implicazioni dell'approccio One Health in medicina veterinaria e sanità pubblica".

 

 



19 maggio 2022
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