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Def. Smi: “La sanità pubblica è un bene comune da salvaguardare”


Il sindacato: “Bisogna dare più fondi alla sanità pubblica e meno agli armamenti. La salute è un bene primario, elemento importante di coesione sociale e non può essere compresso. Dopo due anni di  pandemia e con il virus ancora in circolazione è necessario proseguire  a destinare nuove risorse per la sanità”.

13 APR -

“L’avvio oggi, in Parlamento, della discussione del Documento di Economia e Finanza (DEF) del  2022 che tratteggerà  l’impostazione  per  la legge di bilancio, di quest’anno e dei prossimi tre, non promette niente di buono per la sanità e per i medici. Nel triennio 2023-2025, la spesa sanitaria prevista decrescerà a un tasso medio annuo dello 0,6 per cento” così Pina Onotri, Segretario Generale del  Sindacato Medici Italiani.

“Il Covid 19  ha messo in mostra le debolezze del nostro Servizio Sanitario Nazionale e ha sottolineato  la necessità di rafforzare la sanità e  la medicina del territorio per non mettere a rischio la salute dei cittadini. Le prossime manovre finanziarie dello Stato devono orientarsi verso una programmazione finalizzata a recuperare tutte le deficienze sanitarie   che si sono evidenziate a causa della lotta alla pandemia. Bisognerà  partire dal pieno ripristino delle  visite specialiste ambulatoriali fino al recupero  delle liste di attesa nella medicina ospedaliera, rinforzando gli organici e introducendo misure incentivanti per i professionisti”.

“Bisogna dare più fondi alla sanità pubblica e meno agli armamenti. La salute è un bene primario, elemento importante di coesione sociale e non può essere compresso. Dopo due anni di  pandemia e con il virus ancora in circolazione è necessario proseguire  a destinare nuove risorse per la sanità. Si trovi una soluzione urgente  alla carenza di medici  in  Italia. Si potenzi la medicina territoriale, come primo presidio  sanitario del territorio e si rafforzi quella ospedaliera. Il Documento di Economia e Finanza e la prossima legge di bilancio devono contenere parole chiare per chiudere  con la fase del covid, aprendo una nuova stagione per la difesa della salute dei cittadini italiani e per la piena valorizzazione del lavoro dei medici”, conclude.



13 aprile 2022
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