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Manifestazione del 27 ottobre. Snami: "Ma noi non ci saremo. Ecco perché"


Lo spiega il presidente del sindacato dei medici di base, alternativo alla Fimmg, Angelo Testa. Il motivo è la riforma Balduzzi delle cure primarie, appoggiata dai sindacati che andranno in piazza e invisa invece allo Snami, perché “maldestra e frettolosa riforma”. "La nostra protesta si farà negli studi medici".

26 OTT - “Mi sembra di aver percepito all'interno della categoria dei medici di famiglia molte adesioni alla riforma Balduzzi. Lo stesso ministro ha affermato che quella del 27 ottobre non era una manifestazione contro di lui ma per esprimere una preoccupazione di sostenibilità del Ssn. Lo Snami, a differenza di altri, non aderisce affatto a questa maldestra  e frettolosa riforma che rischia di snaturare completamente il rapporto interpersonale medico-paziente che fa del sistema sanitario italiano il più gradito in Europa”. Così il presidente dello Snami, Angelo Testa, ha spiegato la mancata adesione del sindacato alla manifestazione di domani a Roma.

Lo Snami si è detto convinto sul fatto che “le aggregazioni forzate, il coordinamento  dei medici di famiglia da parte di personale dipendente, con l'incertezza di ricevere assistenza proprio dal Medico di fiducia scelto, ed altre assurdità, che peraltro dovrebbero essere realizzate ‘a costo zero’, non siano affatto gradite né ai cittadini né alla stragrande maggioranza dei medici di famiglia”.

Parallelamente alla manifestazione del 27 ottobre, come ha spiegato Testa. Il sindacato manifesterà il suo dissenso alla riforma Balduzzi informando dettagliatamente gli assistiti dei medici di famiglia Snami (e di tutti gli altri che vorranno partecipare) su quali “discutibili vantaggi” e su quali “certi svantaggi” tale riforma porterà loro, specialmente nei luoghi periferici “dove non ci potrà più essere un Medico che tiene aperto uno dei suoi ambulatori anche  in frazioni di 500 abitanti”.

“Sarebbe comunque quantomeno imbarazzante sfilare fianco a fianco di chi plaude continuamente al decreto Balduzzi, dice sempre sì a tutto e sbandiera ai quattro venti che i medici di medicina generale sono pronti alle aggregazioni forzate, ai sette giorni su sette, ventiquattro ore su ventiquattro, il tutto a costo zero – ha concluso Testa - non so a nome di chi asserisca tutto ciò perchè tutti i sondaggi ufficiali riferiscono che l’85-95 % dei medici pensano l'esatto contrario”.
 

26 ottobre 2012
© Riproduzione riservata

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