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Fimmg alle Regioni: “Avanti con riforma del territorio”


La riforma delle cure primarie contenuta nel Dl Balduzzi protagonista al Forum Risk di Arezzo. La Fimmg chiede che l’atto d’indirizzo per la nuova convenzione sia condiviso e le Regioni, seppur con qualche distinguo hanno mostrato di credere nel nuovo modello dell’assistenza sul territorio.

21 NOV - All’interno dei lavori del 7° Forum Risk Management in Sanità si è svolta una sessione dedicata alla medicina generale con argomento principale il recente decreto Balduzzi e più nello specifico la riforma del assistenza sul territorio prevista dall’art. 1 della legge. E tra Regioni e la Fimmg c’è intesa sul punto anche se il Sindacato ha auspicato un percorso condiviso che possa portare ad un atto d’indirizzo condiviso.

Il primo a prendere la parola è stato il segretario nazionale della Fimmg, Giacomo Milillo che ha rimarcato come il “Dl Balduzzi fosse un intervento necessario perché lo sviluppo del territorio è un problema decennale”. Nonostante il limite alle risorse per la convenzione Milillo ha spiegato che i medici di medicina generale sono preoccupati ma ben disposti e per questo ha invitato le Regioni a fornire segnali positivi altrimenti il cammino potrebbe essere compromesso”. Secondo il segretario Fimmg la medicina generale “ha bisogno di lavorare in modo diverso. Non più medico da solo. Qualche traccia di questo percorso c’è nel Dl ma ora insieme alle Regioni occorre completare il percorso”.

Sul tema è intervenuto il segretario regionale per la sanità della Regione Veneto, Domenico Mantoan  che giudica in modo positivo la riforma dell’assistenza territoriale “che non potrà che passare per l’h24, anche se per le cure primarie ci sono poche risorse”.
Più scettico il Dg dell’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia Romagna, Tiziano Carradori che ha evidenziato come l’ipotesi dell’h24 in alcuni territori “è assurdo”. Ma il problema secondo Carradori è che “non è con le leggi che trasformiamo ciò che per 30 anni abbiamo fatto in un altro modo”.
In controtendenza con il Dg emiliano l’assessore alla Sanità del Piemonte, Paolo Monferino. “Il nostro SSR è un sistema ospedalocentrico e dobbiamo ancora riorganizzarlo”. “Ritengo però – ha spiegato – che non ci sia una soluzione specifica, perché l’assistenza sul territorio è una sfida e bisognerà adottare soluzioni nel nome della flessibilità andando a vedere territorio per territorio la soluzione che risponde meglio”.

Chi sta più avanti sulla medicina territoriale è invece la Toscana. L’assessore alla Sanità Luigi Marroni ha evidenziato come nel Dl “vi sono elementi d’interesse e noi ci eravamo già portati avanti facendo un accordo con i mmg”. Marroni ha poi parlato del sistema allo studio in Regione che prevede ambulatori aperti dalle 8 alle 24, mentre per la notte si utilizzerà il servizio del 118.
“Quando tutto sarà a regime ci sarà un pool di risorse che noi potremo recuperare per l’assistenza”.
A chiudere il dibattito è stato nuovamente il segretario della Fimmg, Milillo che si è detto ottimista per le parole dei rappresentanti regionali e poi ha specificato come l’assistenza territoriale h24 si farà integrata con l’ospedale e che in ogni caso non sono le strutture fisiche a fornire continuità assistenziale ma quel che conta è l’organizzazione di tutti i protagonisti dell’assistenza primaria che va modificata”.

21 novembre 2012
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