Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 03 MAGGIO 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Milano. Medici e pediatri non denuciano maltrattementi bambini, anche se lo sospettano


Sebbene a volte i pediatri e i medici sospettino maltrattamenti su bambini nel 51,6% dei casi non li denunciano. Lo rileva l’indagine di Terre des Hommes, Organismo internazionale accreditato presso Ue, Onu e ministero degli Esteri, o condotta su un campione di più di mille camici bianchi di Milano e hinterland.

21 MAR - La prima indagine di Terre des Hommes – Sbam (Sportello Bambino Adolescente Maltrattato – Clinica Mangiagalli di Milano) presentata oggi fa emergere un dato inquietante ovvero che medici e pediatri pur sospettando maltrattamenti a danno dei bambini raramente, solo 1 su 2, li denuncia. Questo risultato emerge da un’indagine che ha contattato 1.170 tra medici e pediatri di Milano e dell’hinterland.
 
Pur essendo il maltrattamento “il reato principale di cui sono vittime i bambini e le bambine in Italia tra i medici e pediatri non sempre c’è la capacità di riconoscere e interpretare correttamente i segnali che spesso gli stessi bambini inviano”.
 
Succede, sempre secondo quanto riportato dall’indagine, che la maggior parte dei camici bianchi che hanno risposto al questionario confonde le tipologie di maltrattamento più comuni, quali ipercura e discuria, non inquadrandole correttamente. Si tratta peraltro di professionisti che nel 66% dei casi hanno avuto il sospetto di trovarsi davanti a casi di maltrattamento nel corso della propria carriera ma che, nel 51,5% dei casi, hanno scelto di non segnalare, perché ritenevano di non avere sufficienti elementi o perché non preparati sul come e a chi fare la segnalazione.
 
Dall’indagine scaturisce chiaramente il forte bisogno di formazione specifica dei medici e dei pediatri sul tema del maltrattamento, nonché la necessità di strumenti agili per orientarsi nelle procedure di segnalazione di questi casi.
 
L’indagine è stata realizzata nell’ambito della Campagna ‘indifesa’ di Terre des Hommes, volta a garantire una sempre maggiore protezione alle bambine, che anche in questa occasione risultano essere più esposte alle diverse forme di patologia delle cure e agli abusi sessuali.
 
“Nel Comune di Milano ogni anno le Forze dell’Ordine registrano più di 300 reati di maltrattamento, percosse, violenze sessuali, minacce e ingiurie contro minori”, spiega Federica Giannotta, Responsabile Diritti dei Bambini di Terre des Hommes, “ma si tratta solo della punta dell’iceberg. Molte delle violenze consumate contro i minori non vengono intercettate neanche dai medici di famiglia e dai pediatri e spesso diventano evidenti quando ormai sono reiterate e hanno causato danni permanenti sui bambini. Inoltre è da sottolineare come la questione di genere sia presente anche tra i minori: le bambine sono le principali vittime di violenza sessuale (79%), un risultato perfettamente in linea con i dati nazionali Interforze. È indispensabile quindi che ogni caso di abuso – anche se si tratta solo di sospetto – venga affrontato dal medico in modo competente per non perdere tempo prezioso”.
 
"Il Comune di Milano è pronto a mettere in campo tutti gli strumenti necessari per aiutare medici e pediatri a riconoscere e trattare i casi di abuso sui minori. Sosteniamo con convinzione le proposte di Terre des Hommes e Sportello Bambino Adolescente Maltrattato.  In particolare, siamo pronti a collaborare da subito con Regione, Asl e Ordine dei medici per istituire degli adeguati momenti formativi sul tema del maltrattamento verso bambini e bambine". È quanto ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute.
 
“Nel campo del maltrattamento, specialmente nelle patologie delle cure, medici e pediatri mostrano maggiori incertezze”, sostiene Lucia Romeo, Responsabile Pediatra SBAM IRCCS Policlinico Milano. “Per esempio, su una delle sindromi più frequenti, la Munchausen by proxy, la maggior parte dei medici e pediatri non ha saputo dare la definizione corretta. Anche riguardo ai segni di discuria, la risposta data era inesatta per la maggior parte dei rispondenti. D’altronde quasi la metà non aveva partecipato a nessun congresso sul maltrattamento negli ultimi 3 anni e il 34% solo ad uno. Il bisogno di formazione sull’argomento è fortemente sentito: l’89% ne sente la necessità.
 
L’importanza della corretta formazione su maltrattamento e abusi sui bambini è apparso evidente quando è stato chiesto a medici e pediatri se, durante la loro attività professionale, avessero avuto il sospetto di trovarsi di fronte a un caso di maltrattamento o abuso. Si tratta di medici, nella stragrande maggioranza, con più di vent’anni d’esperienza. Il 65% ha detto di sì, ma il 51,5% di loro ha deciso di non segnalarlo. Le ragioni addotte sono che non aveva elementi sufficientemente forti (55,1%). Il 13,6% dice di aver avuto timore delle conseguenze sul contesto familiare. Significativa la percentuale (18,3%) di chi ammette di non averlo fatto perché non sapeva a chi e come segnalarlo. L’indagine rileva anche incertezza dei rispondenti su chi deve redigere il referto. Solo il 5% dei medici possiede un modulo che lo aiuti nella diagnosi di maltrattamento, anche se la categoria ammette (+ dell’89% dei rispondenti) che gli sarebbe di grande aiuto.

21 marzo 2013
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy