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Scuole specializzazione. Giovani medici: “Emigrare unica alternativa”


Normative vecchie per il nuovo concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria. Il sindacato: “È confermata la riduzione dei contratti ed è stata ampliata la base dei partecipanti”. Chiesta revisione delle norme per evitare la fuga all’estero dei giovani camici bianchi.

29 APR - Prende avvio l’iter procedurale propedeutico al concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria. Prima prova (quiz) fissata il 2 luglio per l'area medica, il 3 luglio per la chirurgica ed l il 4 per l'area dei servizi.  Confermata la riduzione preventivata del 10% del contingente di contratti da assegnare tramite le prove di selezione (da 5.000 a 4.500), ma i giovani medici rimangono spiazzati dall’allargamento della base degli ammissibili al concorso: l’avvio delle attività, infatti, stabilito dal MIUR per il 22 luglio 2013,consentirà la partecipazione al concorso di circa 1.500 neoulaureati che conseguiranno l’abilitazione nella sessione del 10 luglio 2013. In sintesi, diminuiscono i contratti ed aumentano i concorrenti. Come è noto, la riduzione dei contratti deriva non da un taglio effettivo, bensì da una cattiva programmazione e, nello specifico, dal mancato adeguamento del capitolo di spesa dei contratti ministeriali a fronte dell’incremento della durata di un anno di quasi tutte le scuole di specializzazione, introdotto dalla riforma del 2005 dell’ordinamento didattico. 
 
“Purtroppo si è verificato quello che avevamo previsto! - afferma Andrea Silenzi, Vice Presidente Vicario dell’Associazione Italiana dei Giovani Medici (S.I.G.M.) – Già nel 2011 nel corso di un Workshop nazionale sulla Formazione Medica, organizzato dalla nostra associazione, avevamo dato l’allarme e sostenuto l’opportunità di ripristinare la precedente durata dei corsi, a maggior ragione che i tempi medi di accesso all’esercizio della professione medica in Italia sono i più lunghi nel panorama internazionale”.
 
Per di più, negli ultimi mesi il SIGM ha sostenuto, assieme agli Assessorati Regionali della Sanità delle 4 Regioni “Obiettivo convergenza”, ad oggi inascoltati dalla politica, l’opportunità di consentire l’utilizzo dei Fondi Sociali Europei (FSE) per sovvenzionare contratti aggiuntivi di formazione medica specialistica. Ciò in ragione delle implicazioni connesse all’imminente recepimento della Direttiva UE sull’Assistenza Transfrontaliera (Direttiva 2011/24 dell’UE), che giustificherebbe il ricorso al FSE in una logica di concorrenzialità tra sistemi delle cure. 
 
“Tale iniziativa, laddove fosse stata recepita ed adottata prima dell’indizione delle procedure concorsuali, sarebbe andata a favore dell’intero sistema, in una logica di ridistribuzione dei contratti ministeriali” - conclude Silenzi.
 
“Inoltre, registriamo senza preavviso alcuno la volontà politica di aprire nei fatti il concorso, per la prima volta, ai medici neolaureati che si abiliteranno a luglio, ponendo le basi per un conflitto tra “giovani” che rappresenterà un ulteriore potenziale concausa della fuga all’estero dei camici bianchi under 35, già documentata dal S.I.G.M. negli ultimi anni. - ricorda Andrea Ziglio, Coordinatore del Dipartimento Specializzandi del S.I.G.M. – Già nel 2009, infatti, circa 1.000 giovani medici hanno fatto richiesta al Ministero della Salute del certificato di congruità, necessario per esercitare la professione all’estero, sia nel circuito comunitario che presso i Paesi terzi. Sembra che i Ministeri abbiano inteso allargare la base della partecipazione al concorso in previsione della ulteriore contrazione del capitolo di spesa, prevista per il prossimo anno accademico, laddove non intervengano compensazioni da parte dello Stato” - continua Ziglio.
 
 
“Il nostro Segretariato da anni rappresenta l’urgenza di una complessiva rivisitazione del sistema formativo pre e post lauream di medicina in Italia  – afferma Walter Mazzucco, Presidente Nazionale del S.I.G.M. A partire da un corso di laurea maggiormente professionalizzante e permeabile alle best practice europee, passando per la laurea abilitante, che elimini gli ingiustificabili “tempi morti” attuali, per arrivare ad un concorso di accesso alle scuole di specializzazione a graduatoria nazionale, che sia in linea con un’adeguata programmazione del fabbisogno di professionalità mediche. Difatti, se ogni anno fanno il loro ingresso a medicina circa 10.000 matricole e poi, nel post laurea, l’accesso alla formazione dei neolaureati è possibile soltanto per 4.500 specializzandi e circa 900 corsisti di medicina generale, allora i conti non tornano! Chiediamo alla politica ed al nascente governo una piena assunzione di responsabilità sui temi in questione”. - chiosa Mazzucco.
 
Tra blocchi del turn over imposti dai Piani di Rientro e tentativi di innalzamento dell’età massima di pensionamento, complici i sindacati di categoria, le prospettive per un giovane medico per il SIGM sono tutt’altro che incoraggianti: la fuga verso l'estero rimane l'alternativa valida ai mancati interventi richiesti e proposti dal SIGM negli ultimi anni 

29 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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