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Spending Review. Cosmed: "Affidare la revisione ai dirigenti. Loro conoscono i punti di forza e di debolezza dei processi produttivi"


“Altrimenti si rischiano tagli lineari che mettono in crisi i servizi e i diritti costituzionali”. Questo il monito rivolto al Governo dalla Cosmed, che vuole di essere coinvolta nelle scelte che dovrebbero portare a risparmi pari a 32 miliardi da qui al 2016. Chiesto un  "meritato riconoscimento" ai manager che faranno risparmiare. Ecco le  proposte della Cosmed.

11 DIC - 1.    Dare lavoro buono a tutti i disoccupati e i precari attraverso la semplificazione delle assunzioni e la riduzione del carico fiscale sul lavoro, compensata dal recupero dell’evasione fiscale e da una proporzionale riduzione della spesa pubblica inefficiente. Chi ha ricevuto o trattenuto indebitamente denaro pubblico deve renderlo perché lo si possa dare a chi lo merita sotto forma di occupazione produttiva.
2.    Lottare contro l’evasione fiscale che costa allo Stato, quindi a quelli che le tasse le pagano, 120 miliardi di euro ogni anno.
3.    Lottare contro la corruzione e il malcostume amministrativo che costa 60 miliardi di euro l’anno ai contribuenti, mediante regole semplici ed estremamente rigorose per espellere la politica affaristica e clientelare dalle pubbliche amministrazioni.
4.    Riaprire la stagione contrattuale, per mettere mano a processi di riorganizzazione ed efficientamento della pubblica amministrazione attraverso un maggior riconoscimento del merito e di specifiche aree di contrattazione per le responsabilità dirigenziali e professionali della sanità.
5.    Riconsiderare la “questione previdenziale” ed in articolare la previdenza integrativa.
6.    Investire sulla formazione delle nuove generazioni di lavoratori ed in particolare di dirigenti.
7.    Coinvolgere Cosmed, quale rappresentanza della dirigenza, nel processo di consultazione e motivazione delle parti sociali per la revisione della spesa.

Sono queste alcune delle scelte indispensabili che lo Stato deve fare per far fronte alle persistenti difficoltà economiche del Paese. Perché “i tagli della spesa pubblica non devono essere riduzioni dei servizi che occorrono per garantire i diritti costituzionali di salute, istruzione, giustizia, previdenza, ordine pubblico”. Le proposte e il monito della Cosmed, la Confederazione che riunisce i medici e i dirigenti del Ssn, sono arrivate stamani, nel corso del convegno promosso a Roma dal titolo “L'impatto della crisi sulla Pubblica Amministrazione e sul Welfare. La Cosmed e i Partiti a confronto sulle scelte indispensabili”. Scelte sulle quali la Cosmed chiede assolutamente di essere coinvolta e, in questo senso, lancia anche un appello all’unità ai propri iscritti e alla sanità intera.

“Il quadro politico sta avviandosi ad una frammentazione ulteriore e si stanno delineando crisi di tutti i gruppi dirigenti che storicamente hanno governato, questo a tutto vantaggio di gruppi emergenti che raccolgono il malcontento e la rassegnazione di una popolazione stremata e umiliata dall’iniquità sociale e dalla disonestà dilagante nel Paese, nel mondo politico e nella pubblica amministrazione. Nel contempo, si stanno affacciando alla guida dei Partiti nuovi gruppi dirigenti che si candidano alla guida del Paese con ricette vecchie e nuove, di diversa inclinazione politica, di difficile radicamento in una società disaffezionata da sistemi elettorali parlamentari centralizzati e deresponsabilizzanti, peraltro delegittimati anche dalla Corte Costituzionale. Di fronte a questo scenario assai preoccupante – afferma la Cosmed nel documento elaborato in occasione dell’evento, introdotto dal segretario aggiunto Aldo Grasselli, che è anche segretario nazionale FVM (Federazione Veterinari e Medici) - ritorna ad essere un valore basilare l’associazionismo sindacale autonomo che, democraticamente e con la piena partecipazione ai diversi livelli di rappresentanza, supplisce ad una funzione di aggregazione sociale, orientamento ideale, mobilitazione creativa e progettualità politico economica. La Cosmed si inserisce in questo scenario per dare voce alla dirigenza, per farla partecipare ai processi decisionali, per assicurare un coinvolgimento collettivo nell’impresa non facile di ridare forza e credibilità al nostro Paese, per assicurare a tutti lavoro, previdenza, sanità, sicurezza sociale. In una parola, per difendere il nostro welfare solidale”.

Un impegno che la Cosmed ribadisce anche in vista del processo di Spending Review che il Governo ha affidato al Commissario Carlo Cottarelli, che dovrà trovare risorse per 32 miliardi di euro entro il 2016 con risultati significativi (60 milioni) già nel 2014. “Cottarelli – osserva la Cosmed nel documento - riconosce che sarebbe impossibile ottenere risultati concreti cercando di agire genericamente ‘contro’ la pubblica amministrazione e la sua spesa e afferma che la revisione di spesa si farà “assieme” alla pubblica amministrazione. Siamo persuasi anche noi dirigenti della Pubblica Amministrazione che una azione non mirata e la riedizione dei tagli lineari provochino, da una parte, la reazione corporativa dell’apparato burocratico alle imposizioni dall’esterno e, dall’altra resistenze trasversali, sindacali e politiche. Invece, un’azione mirata sugli sprechi e le inefficienze potrà spezzare la resistenza passiva e mettere in gioco le forze migliori della dirigenza del Paese”.

Su questa strada la Cosmed, che è la maggiore Confederazione della dirigenza del pubblico impiego, è disposta ad assumere un ruolo di parte sociale responsabile e proattiva. D’altra parte, secondo la Confederazione, “nelle amministrazioni sono i dirigenti che conoscono meglio di chiunque altro i punti di forza e di debolezza dei processi produttivi, sono loro che detengono le informazioni necessarie per analizzare i problemi e proporre interventi correttivi. Perché il percorso virtuoso che si vuole imboccare non si inceppi, occorre responsabilizzare e motivare la dirigenza delle pubbliche amministrazioni e non mancherà il nostro impegno di Confederazione responsabile sulle ‘scelte indispensabili’ se avremo riconosciuto il ruolo che desideriamo svolgere”. Altrimenti, avverte la Cosmed, “sarà difficile ottenere risultati se la dirigenza non sarà motivata a cooperare perché il sistema di fare revisione della spesa e di prendere decisioni a livello centrale ha già manifestato le sue debolezze in passato. Non funzionando l’approccio centralistico si rischia di tornare ai disastrosi tagli lineari”. Ma se i tagli verranno fatti con il bisturi e con precisione chirurgica, analizzando le criticità comparto per comparto per superare la logica delle riduzioni lineari, “la sanità potrà averne un enorme beneficio in termini di risparmi, di efficienza, di qualità delle prestazioni e di soddisfazione del personale sanitario la cui valutazione di merito è quanto mai facile (costi standard, esiti e tempi) e talvolta drammaticamente evidente”.

“Cottarelli – ricorda infine la Cosmed - si è soffermato su un tema spinoso, quello dei manager pubblici affermando che ‘debbano avere maggiore capacità gestionale e credo che occorra trovare il modo di penalizzare se certi risultati non vengono raggiunti e di premiare invece chi va bene’. Se questo vuol dire responsabilizzare tutti i dirigenti, Cosemd è d’accordo; perché quella condivisione che si sta realizzando tra Governo e Regioni, si riproduce anche a livello aziendale di Asl o di Ospedale dove, analogamente, si deve saldare tra dirigenza generale e dirigenti medici e sanitari. Al livello delle strutture complesse delle Asl/Ao – ribadisce la Cosmed - i centri di spesa devono essere revisionati da chi li dirige che, responsabilmente, potrà proporre risparmi e averne il meritato riconoscimento contrattuale”.
 

11 dicembre 2013
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