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Specializzazione medicina. Fp Cgil Medici: "Promuoveremo azioni legali, ma servono più borse di studio"


Il sindacato ha invitato i medici che ritengono di essere stati danneggiati, a partecipare alle azioni collettive che la Fp Cgil Medici promuoverà in collaborazione con lo studio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia. Cozza: "Vengano stanziate risorse per garantire le borse di studio delle scuole di specializzazione in medicina, oggi insufficienti".

11 NOV - “Invitiamo tutti i medici che ritengono di essere stati danneggiati dal caos del test per le scuole di specializzazione in medicina a denunciare le anomalie riscontrate e a partecipare alle azioni collettive che lo studio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia promuoverà in collaborazione con la Fp-Cgil Medici”. Con una nota il Segretario della Fp-Cgil Medici, Massimo Cozza lancia la campagna di ricorsi collettivi sui test per le specializzazioni mediche.

“Ci siamo sempre battuti per la prova unica con graduatoria nazionale e continueremo a farlo – afferma il segretario nazionale – perché la riteniamo elemento di trasparenza e merito rispetto alle scelte spesso discrezionali fatte nei policlinici universitari. Con amarezza abbiamo assistito al caos del primo concorso nazionale, frutto di errori e della poca attenzione, per non dire sciatteria, che il Governo Renzi e la Ministra Giannini hanno mostrato nei confronti della formazione dei giovani medici, così come già accaduto per il test di accesso alla medicina generale”.

“Per questa ragione - continua il sindacalista - con la Cgil abbiamo chiesto che già nella legge di stabilita vengano stanziate risorse per garantire le borse di studio delle scuole di specializzazione in medicina, oggi insufficienti. Vogliamo inoltre tutelare tutti coloro che nel test nazionale sono stati vittime di irregolarità e anomalie”.

“Promuoveremo le azioni legali collettive in collaborazione con lo studio degli avvocati Michele Bonetti e Santi Delia, a partire dalle assemblee informative che si terranno nelle prossime settimane. Sarà solo l'inizio – conclude Cozza – di un percorso legale e di mobilitazione per chiedere un sistema trasparente a tutela della formazione di alta qualità e quindi della qualità delle cure”.

11 novembre 2014
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