Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Martedì 30 APRILE 2024
Lavoro e Professioni
segui quotidianosanita.it

Certificati malattia. Smi: “Scarsi controlli e un metodo di verifica che non funziona. Medici non siano capro espiatorio”


Per uscire dall’impasse servono risorse adeguate per la rete dei controlli dei medici fiscali e l’autocertificazione di malattia per almeno tre giorni. Per Pina Onotri, il presunto caso di “assenteismo di massa” nel Comune di Roma, non deve demolire i diritti di milioni di lavoratori onesti del pubblico impiego.

05 GEN - "Si passi dall’indignazione alla proposta, senza trovate estemporanee e emergenzialiste". È quanto chiede dopo il clamore suscitato dal presunto caso di “assenteismo di massa” nel Comune di Roma, il Sindacato dei Medici Italiani-Smi che sottolinea come questo episodio "non sia l’ennesimo pretesto per varare un 'Job Act 2' per demolire i diritti di milioni di lavoratori onesti del pubblico impiego, a causa di poche centinaia di furbetti".
 
Per Pina Onotri, segretario Generale dello Smi “è, intanto, importante chiarire che i medici di famiglia sono in questi casi il capro espiatorio di un sistema di controlli sbagliato e inefficace. Da anni sosteniamo che almeno i primi tre giorni di malattia si devono auto-certificare, come succede in diversi paesi europei, e che bisogna stilare una lista di patologie non obiettivabili. Per intenderci: ogni volta che una persona dichiara di avere una terribile emicrania, dobbiamo prescrivere di urgenza migliaia di euro di esami diagnostici in ospedale per accertarne la veridicità? È questa la strada da percorrere?”.
 
La soluzione per lo Smi è un’altra : “Lo denunciamo da molto tempo, come dimostra anche la manifestazione di fronte alla Camera dello scorso settembre dei camici bianchi del settore (anche con la nostra partecipazione) – spiega il segretario generale – in questi anni la rete di verifiche basata sui medici fiscali convenzionati all'Inps è stata messa in ginocchio. Non solo: da mesi stiamo monitorando attentamente anche la nascita del “Polo unico fiscale” come proposto da diversi sindacati, ma finora sono mancate le coperture finanziarie. Il risultato è sotto gli occhi di tutti in queste ore per il clamore del ‘caso Roma’, ma l'assenteismo è un problema di tutti i giorni, tanto nel privato quanto nel pubblico. Invece di demagogia, servono risorse e serie professionalità. Si può fare, se si vuole. Altrimenti questo è solo l'ennesimo pretesto per un “giro di vite” contro un pubblico impiego già profondamente in crisi e precarizzato”.

05 gennaio 2015
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Lavoro e Professioni

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma

Sede operativa:
Via della Stelletta, 23
00186 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy