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Previdenza. Ordine Milano ricorre al Tar per chiedere revoca elezioni Enpam. “Illegittime” 


Per il presidente Roberto Carlo Rossi diverse le motivazioni. Dai tempi strettissimi per la data di elezioni e composizione liste fino al nuovo regolamento elettorale giudicato “illegittimo” dai legali dell’Ordine milanese.

21 MAG - “Il Presidente Roberto Carlo Rossi dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Milano, rappresentato dall’Avv. Enrico Pennasilico, ha presentato, in data odierna, ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio con la richiesta di sospensione del termine per il deposito delle liste elettorali entro le ore 12 di sabato 23 Maggio 2015 e la conseguente revoca della convocazione delle elezioni per il rinnovo degli organi della Fondazione ENPAM, l’istituto previdenziale dei Medici, prevista per il 7 Giugno”. È quanto riporta una nota stampa dell’Ordine dei medici di Milano.
 
“Il legale di OMCeO Milano – prosegue la nota -, nel frattempo, ha già inviato una lettera di diffida con analoghe finalità al Presidente della Fondazione ENPAM, Alberto Oliveti, mettendo in copia conoscenza: il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministro del Tesoro e delle Finanze, l’Avvocatura Generale dello Stato, i Presidenti di tutti gli Ordini dei Medici provinciali e i Segretari di tutte le Organizzazioni sindacali dei Medici”.
 
Per l’Ordine milanese sono “diverse le motivazioni di carattere giuridico, organizzativo ed economico portate a sostegno della richiesta avanzata al TAR del Lazio, in primis i tempi strettissimi previsti tra il termine del deposito delle liste e la data delle elezioni, in contrasto con la stessa norma del regolamento di attuazione delle elezioni predisposto per l’occasione dalla Fondazione ENPAM che prevede un intervallo di tempo minimo di 30 giorni”.
 
“Regolamento – conclude la nota -  peraltro considerato illegittimo dai legali di OMCeO Milano, dato che il Decreto legislativo 30 Giugno 1994 n. 509, infatti, attribuisce alle autorità vigilanti, e segnatamente al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e al Ministero del Tesoro e delle Finanze, l’approvazione dello statuto e dei regolamenti, nonché le relative integrazioni e modificazioni, mentre allo stato attuale non risulta che il regolamento elettorale sia mai stato loro inviato, né tantomeno da loro approvato”.

21 maggio 2015
© Riproduzione riservata

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