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IX Congresso Fimp. Chiamenti: “Vorremmo che il pediatra diventasse un Lea”


Al via oggi a Roma l’assise annuale dei pediatri Fimp dal titolo ‘Non si cresce da soli’. “Questo il mantra che dovrebbe accompagnare il lavoro dei pediatri di famiglia. Nessuno più dei bambini a cui rivolgiamo le nostre cure, infatti, ha bisogno di figure di sostegno e di accudimento”. E poi sul decreto appropriatezza: "Diciamo 4 sì e due no"

01 OTT - 'Non si cresce da soli'. È questo il titolo scelto per il IX Congresso nazionale della Fimp (Federazione italiana di medici pediatri), che si è aperto oggi a Roma, presso il Marriott Park Hotel, e che sarà in programma nella Capitale fino al 3 ottobre. ”Questo il mantra che dovrebbe accompagnare il lavoro dei pediatri di famiglia- ha detto il presidente della Federazione, Giampietro Chiamenti - Nessuno più dei bambini a cui rivolgiamo le nostre cure, infatti, ha bisogno di figure di sostegno e di accudimento. Ma tra i nostri ruoli, primariamente, c'è quello di sostenere sempre i genitori, stretti tra la solitudine di una famiglia nucleare, quando non monogenitoriale, e le pressioni di un mondo che sempre più demanda ad altri l'educazione".

Tanti saranno gli argomenti trattati nel corso delle numerose sessioni e tavole rotonde, che si susseguiranno nella tre giorni del congresso: dalle cure primarie alla prevenzione; dall'alimentazione alle vaccinazioni; dalla galassia dei probiotici alla neuropsichiatria; dalla ricerca sul campo alla pratica ambulatoriale per bambini e adolescenti.
 
"Oggi i genitori si rivolgono sempre più al pediatra- hanno fatto sapere gli esperti nel corso della giornata inaugurale- per avere informazione non solo sulle malattie, ma anche sulle problematiche border-line, come i disturbi dell'alimentazione, del sonno, l'aggressività, l'ansia e i disagi scolastici". 

Famiglia e pediatria, dunque, devono sapersi "relazionare correttamente con realtà nuove e diverse- hanno proseguito i pediatri- la scuola, le associazioni, il mondo dello sport e in generale la società in cui il bambino cresce, per essere consapevoli del proprio ruolo ed interagire in modo costruttivo". Secondo il presidente della Fimp Chiamenti, inoltre, è necessario "rivedere l'organizzazione generale di compiti e funzioni, affinché- ha sottolineato- ciascuno di noi possa portare competenze proprie, sempre diverse, in grado di dare risposte efficienti a bisogni nuovi. Insomma: la dinamica del cambiamento della società deve essere affrontata in modo condiviso- ha concluso- promuovendo la pediatria del territorio attraverso forme associative".
Ma il presidente dei pediatri è tornato a commentare anche il decreto appropriatezza.“La pediatria di famiglia – ha detto Chiamenti -  dice 4 sì e 2 no. Diciamo sì all’appropriatezza, sì al confronto in modo da poter fare una prescrizione che sia adeguata ai bisogni del paziente sì all’impegno professionale e sì ad una tutela medico legale che ci metta al riparo da tutti i rischi della medicina difensiva. Il no è al metodo risarcitorio e no ad essere in balia di cause strumentali”.
 
“Vorremmo che il pediatra diventasse un Lea”, ha poi affermato alla fine del suo intervento.” Un ruolo dove ci assumiamo delle responsabilità possiamo discutere per migliorare il nostro lavoro nella specificità del nostro ruolo e della nostra esperienza”
 
“Il Piano nazionale della fertilità va verso approccio un condiviso. – ha detto il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin – Ed esso mette insieme, ginecologi, ostetriche, pediatri e i comportamenti da attuare. Serve collaborazione tra gli specialisti nel settore sanitario e della comunità. E il pediatra gioca ruolo fondamentale”. 

01 ottobre 2015
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