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Spese mediche e 730 precompilato. Fnomceo: “Mef ci aveva assicurato che non ci sarebbero state sanzioni. Stop a collaborazione”


Dura presa di posizione della Federazione dopo la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale. “Ancora una volta la semplificazione della pubblica amministrazione viene caricata sulle spalle dei professionisti, a danno dei cittadini che troveranno negli studi medici più spese, più burocrazia e meno tempo per le cure”.

13 OTT - La Fnomceo esprime “stupore” per il contenuto dell’art. 23 del Decreto Legislativo n. 158/15 relativo al 730 precompilato, pubblicato sulla GU dello scorso 7 ottobre. In tale Decreto è prevista, in caso di omessa, tardiva o errata trasmissione” al Sistema Tessera Sanitaria delle fatture rilasciate ai pazienti, la sanzione di 100 Euro per ogni mancato od erroneo invio, sino ad un massimo di 50.000 Euro.

“E lo stupore per il provvedimento – sottolinea una nota - è tanto maggiore se si pensa che era stato lo stesso ministero dell’Economie e della Finanze a convocare la Fnomceo, per comunicare, anche questo a decisioni ormai prese, l’obbligo e le modalità di trasmissione, e a richiedere la collaborazione della Federazione per l’invio nel formato opportuno dei dati degli iscritti agli Albi e quella degli Ordini provinciali per il rilascio delle credenziali ai professionisti. In quest’occasione, proprio il Ministero assicurava che non vi sarebbero state sanzioni”.

A fronte di ciò, Fnomceo annuncia che non fornirà alcun dato relativo agli Albi nel formato richiesto: “gli Albi sono pubblici e il Ministero li può consultare direttamente sul sito della Fnomceo. Inoltre, gli Ordini non svolgeranno alcun ruolo nel rilascio delle credenziali per il sistema TS”.
“C’è da chiedersi”- ha dichiarato il presidente Roberta Chersevani - se il Mef ritenga che gli studi dei medici e degli odontoiatri dispongano di un apparato amministrativo in grado di sostituirsi a quello dell’amministrazione fiscale; se medici e odontoiatri debbano accollarsi essi stessi l’onere, a fronte di costi già difficilmente sostenibili, o se tale funzione debba essere delegata, a commercialisti esterni, con spese ancora maggiori. E non si tratta di una questione puramente economica: nel caso il professionista debba occuparsene personalmente, lo farà inevitabilmente sottraendo tempo all’ascolto e alla cura delle persone. E questo non è accettabile”.

La Fnomceo evidenzia che “ancora una volta la semplificazione della pubblica amministrazione viene caricata sulle spalle dei professionisti, a danno dei cittadini che troveranno negli studi medici più spese, più burocrazia e meno tempo per le cure”. Tutto questo, osserva, si aggiunge alle sanzioni del cosiddetto “decreto sull’appropriatezza (facciata che maschera pesantitagli delle prestazioni) e al continuo appesantimento burocratico della professione. È di pochi giorni fa l’obbligo di denuncia telematica all’Inail per qualunque medico che presti la prima assistenza a un lavoratore infortunato sul lavoro”.

Questi temi saranno all’Ordine degli giorno degli Stati Generali della professione medica, convocati il prossimo21 ottobre. La Fnomceo chiede quindi l’intervento dei Ministri Padoan e Lorenzin. “È davvero arrivato il momento di dire basta”.
 

13 ottobre 2015
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