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Appropriatezza e “tesoretto”. Per l’Aim siamo sulla buona strada


Soddisfazione per la "ritrovata convergenza tra le parti". Ma il tema dell'appropriatezza sia uno dei fari della professioone medica, senza più alibi e strumentalizzazioni”. E sul tesoretto annunciato da Lorenzin: “Una buona notizia, purché parte delle risorse sia destinata alla valorizzazione delle risorse umane e per il cambio generazionale”.

15 FEB - L’Associazione Italiana Medici - AIM, (in foto il presidente Walter Mazzucco), esprime soddisfazione per la ritrovata convergenza tra le parti in causa ai fini di una necessaria revisione del Decreto sull’appropriatezza, ma auspica che “il tema dell’appropriatezza sia uno dei fari della Professione medica, senza più rifugiarsi in alibi e, soprattutto, evitando di strumentalizzare il bisogno di salute dei cittadini.”
 
Inoltre, nel merito della polemica relativa alla convocazione dei sindacati per il tramite della FNOMCeO al tavolo sull’appropriatezza, l’AIM ha le idee chiare: “La rappresentanza della Professione è troppo frastagliata e vi una confusione di ruoli e livelli tra Fnomceo ed Organizzazioni Sindacali che è ingenerata in primis dai medici. Basti guardare al lancio ed alla gestione delle recenti mobilitazioni della categoria.” - afferma l’AIM - “Occorre una seria riflessione al fine di semplificare e ripensare il sistema della rappresentanza professionale, favorendo la partecipazione ai processi decisionali della “maggioranza silente”, ma operosa, dei medici.”
 
L’Associazione Italiana Medici (AIM) guarda con interesse all’annuncio della disponibilità di un possibile tesoretto di 1,5 miliardi di euro da reinvestire nella sanità, fatto dal Ministro della Sanità nel corso della trasmissione Ballarò in risposta alle sollecitazioni del Dott. Gianluca Albanese, medico ospedaliero precario iscritto all’AIM.
 
Certamente, l’annuncio del Ministro rappresenta una buona notizia in prospettiva, “purchè parte delle risorse vengano prioritariamente destinate alla valorizzazione delle risorse umane del SSN, in particolare per sostenere il ricambio generazionale e per superare il precariato storico.” - dichiara l’Associazione Italiana Medici (AIM) - “Ma l’annunciato del tesoretto, anche laddove le previsioni venissero confermate, potrebbe essere disponibile soltanto a partire dal 2017. Non si risolverebbe, pertanto, il problema della scadenza entro il 31 dicembre 2016 della proroga concessa a tutte le graduatorie concorsuali esistenti per effetto della D’Alia - continua l’AIM - “Per di più, in molte Regioni imperversano ancora i piani di rientro con tetti di spesa per il personale che non consentono, a fronte degli annunci roboanti fatti da alcuni Assessori, di garantire interventi sostanziali sul fronte delle assunzioni”.
 
Su questi presupposti l’AIM rilancia la posta in gioco e sfida il Governo e le Regioni:“Chiediamo da subito scelte coraggiose, strutturali e di sistema, ovvero nel senso di migliorare ad ogni livello l’appropriatezza delle prestazioni, di superare gli sprechi e le cattive gestioni, di valorizzare il merito, le competenze e la produttività, e non più la mera anzianità di servizio, ai fini della progressione di carriera.” - incalza l’AIM - “Chiediamo condizioni organizzative migliori per lavorare nel servizio sanitario nazionale, senza doverci trovare costretti ad inseguire le lancette dell’orologio, la qualcosa sarebbe la negazione della mission del medico”.
 
Per l’AIM è anche opportuno ripensare il rapporto di convenzionamento dei medici col SSN, che, così come strutturato, sfugge ad ogni logica di governance e non riesce ad esprimere il potenziale necessario a soddisfare il bisogno di salute espresso dal territorio.
“Siamo pronti a confrontarci sui dati e sulle evidenze, nonché a fare la nostra parte ed avviare una stagione di proposte concrete, ma esigiamo segnali altrettanto concreti, ad esempio utili sarebbero delle deroghe ai tetti di spesa sul personale imposti alle Regioni in piano di rientro a fronte dei risparmi derivanti dall’applicazione del decreto sull’appropriatezza. Inoltre, sarebbe anche opportuno utilizzare gli indicatori esistenti, e svilupparne di nuovi, per analizzare il reale stato dei diversi comparti sanitari, in modo da abbandonare le logiche basate sugli interessi di parte o su dubbie evidenze. Occorre coraggio e responsabilità per guidare il cambiamento, ma alle parole devono conseguire i fatti. Diversamente, saremmo di fronte alle solite promesse che rimandano ad impegni da conseguire in prossimità di scadenze elettorali.” - conclude l’AIM.

15 febbraio 2016
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