Dirigenza sanitaria. Anaao: “Il dramma dei precari. Oltre 2.500. Senza tutele e con stipendi bassi”
di Maria Parmeggiani (Anaao-Dirigenza sanitaria)
Inoltre, per rendere più tragica la situazione già estremamente complessa di questo vero e proprio “caporalato” intellettuale, molti Enti dell’Ssn, in particolare gli IZS, ma anche in altro ambito le ARPA, hanno reclutato illegalmente tanti laureati magistrali giovani e brillanti, in posizioni di categoria DS del comparto.
03 MAR - Sono disseminati tra I.R.C.C.S., Asl, Servizi ospedalieri, Istituti Zooprofilattici, Agenzie Regionali dell’Ambiente (A.R.P.A.). Sono nei laboratori clinici, di ricerca, nei servizi di farmacia, nelle fisiche sanitarie, nei laboratori ambientali, nei servizi di psicologia, nei Servizi per la Procreazione Medicalmente Assistita (dove sono tutti precari), nei laboratori universitari. Superano in media i 40 anni e nel 70% dei casi sono donne.
E’ il quadro drammatico degli oltre 2500 biologi, chimici, fisici, farmacisti, psicologi, precari con pedigree (pari a circa il 30% sul totale dei dipendenti dirigenti sanitari: per circa il 15% con contratto a tempo determinato e per il resto con una svariata tipologia di contratti atipici).
Sono privi di tutte le tutele fondamentali (maternità, allattamento, ferie, congedi, etc.) e con retribuzioni inferiori in media a quelli di un collaboratore domestico. In questa difficile condizione esistenziale e professionale trascorrono larga parte della vita professionale, con “impact factor” spesso elevato, ma senza speranze di futuro.
Inoltre, per rendere più tragica la situazione già estremamente complessa di questo vero e proprio “caporalato” intellettuale, molti Enti dell’Ssn, in particolare gli IZS, ma anche in altro ambito le ARPA, hanno reclutato illegalmente tanti laureati magistrali giovani e brillanti, in posizioni di categoria DS del comparto. Sventolando davanti a disoccupati di lungo corso uno straccio di assunzione, sono state assunte alcune centinaia di laureati scientifici con laurea magistrale nel comparto, e lì sono stati lasciati ad annegare senza speranza di futuro, compressi e talvolta aggrediti dagli altri operatori del comparto alla ricerca di “spazio”.
Un quadro, quello molto sinteticamente descritto largamente peggiore di quello che caratterizza il precariato medico, pur drammatico, e che impone all’Anaao, anche in questo settore del lavoro sanitario, un impegno fattivo per avviare, sia pur progressivamente, un serio percorso di stabilizzazione e/o di corretto reinquadramento di una forza lavoro che, seppure in parte nascosta, resta strategica per il sistema nel suo complesso.
Maria Parmeggiani
Componente Esecutivo Nazionale Anaao Assomed
Settore Dirigenza Sanitaria
03 marzo 2016
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